Non soltanto il manifesto del Todi Festival 2025. Non solo una mostra personale, dal titolo Holding Center, dal 31 agosto al 5 ottobre, alla Sala delle Pietre. Iad Davenport, artista britannico, già appartenente al gruppo Young British Artist, sarà protagonista a Todi anche di una una sua video-installazione che animerà durante i giorni del Todi Festival (30 agosto – 7 settembre) il Palazzo del Capitano in Piazza del Popolo.
Si tratterà di una proiezione che riprende e rimodula per lo spazio tuderte un’analoga iniziativa realizzata per Flannels Store ad Oxford Street di Londra nel 2019. L’opera, che traduce in cromie elettroniche le tipiche bande verticali delle pitture di Davenport, stabilisce con il pubblico una relazione dinamica e interattiva, in una forma di coinvolgimento sensoriale collettivo, come avveniva per i grandi cicli di affreschi del passato.
Il trittico – manifesto, mostra e installazione – è il frutto del rapporto di collaborazione che si è instaurato tra il Comune di Todi, il Todi Festival e la Fondazione Progetti Beverly Pepper che, impegnata nella promozione dell’arte contemporanea, ha già portato in città artisti di caratura internazionale quali Arnaldo Pomodoro, Fabrizio Plessi, Mark di Suvero.
Ian Davenport, che fa ritorno in spazi pubblici in Italia, dopo la mostra del 2022 al Chiostro del Bramante a Roma, nella mostra “Holding Center”, curata da Marco Tonelli, presenterà alcune sue celebri pitture-installazioni, a metà tra bidimensionalità e scultura (Painting with floors), affiancate da lavori su carta (Splats) caratterizzati da spruzzi colanti di colore.
Come d’abitudine, la Fondazione Progetti Beverly Pepper accompagnerà le iniziative dedicate a Ian Davenport con un ricco calendario di eventi collaterali gratuiti, come visite guidate ai luoghi del contemporaneo a Todi, laboratori per bambini e progetti didattico-formativi per scolaresche.
“Ian Davenport – ricorda Marco Tonelli – è uno dei più importanti pittori astratti britannici attivi dalla fine degli anni ’80, riconosciuto a livello internazionale, le cui opere riescono a sedurre, quasi magicamente, e attivare lo sguardo sia di specialisti che di profani, grazie ai loro colori dinamici e ai processi del dipingere sempre in vista, come se lo spettatore fosse parte del farsi dell’opera e l’opera qualcosa di vivo e ancora in progress. Un’arte coinvolgente quindi, quasi partecipata, in cui lo scorrere del tempo e l’immediatezza dell’esperienza sembrano costituire la sostanza della pittura, tenendo in equilibrio apparenza e struttura”.