Il Comitato “Non bruciamo il futuro” della Media Valle del Tevere, da sempre attento alle questioni riguardanti il ciclo dei rifiuti, esprime la propria soddisfazione per la prossima realizzazione in Umbria e, precisamente, presso la sede di Gesenu a Ponte Rio di Perugia, del primo impianto regionale per il trattamento e il recupero dei prodotti assorbenti per la persona (pannolini, pannoloni e simili) finanziato per 10 milioni di euro con fondi del PNRR, per un costo complessivo stimato di circa 14 milioni.
Si tratta di un impianto innovativo e tecnologicamente avanzato che permetterà di recuperare ben 5.000 tonnellate l’anno di cellulosa e plastica, soddisfacendo il fabbisogno regionale annuo di smaltimento di tali prodotti, altrimenti destinati in discarica come rifiuti indifferenziati.
I Prodotti Assorbenti usati per la Persona (detti anche PAP), grazie all’utilizzo di particolari trattamenti fisici e chimici che consentono l’eliminazione di agenti patogeni, saranno trasformati in materie prime ad alto valore aggiunto come plastica, cellulosa e un particolare polimero super assorbente, riutilizzabili in nuovi processi produttivi, con vantaggi ambientali tangibili.
Queste nuove “materie prime seconde”, di elevata qualità, potranno essere utilizzate poi in nuovi processi produttivi: le plastiche, ad esempio, potranno essere impiegate nei principali processi di lavorazione della plastica, mentre la parte cellulosica potrà essere utilizzata per diverse applicazioni, tra cui prodotti assorbenti per animali domestici, carte di elevata qualità, prodotti tessili e fertilizzanti. Il polimero super assorbente, invece, potrà essere reintrodotto per la realizzazione di nuovi prodotti assorbenti e nel settore florovivaistico.
Si stima che tutta l’operazione – portata avanti dalla Regione Umbria come stazione appaltante e gestita da Gest – avrà un impatto di circa il 3% in meno di materiale indifferenziato smaltito annualmente in discarica. I lavori per la realizzazione dell’infrastruttura dovrebbero iniziare nella seconda metà del 2026 mentre il suo esercizio dovrebbe prendere il via nel corso del 2027.
Da sempre convinti che riciclare consenta di usare meglio la materia, risparmiare energia e ridurre l’inquinamento, il Comitato “Non bruciamo il futuro” auspica che analoghe iniziative innovative e sostenibili vengano realizzate a livello regionale anche per il recupero e il riciclo di altri materiali come il tessile, l’organico, materiali plastici, multimateriale, ecc.
Solo attraverso la valorizzazione di tutte le frazioni di rifiuto mediante raccolte specifiche e soluzioni impiantistiche adeguate come questa, sarà possibile- raggiungere obbiettivi importanti di raccolta differenziata e di riduzione della quantità di rifiuto secco non differenziabile.