Le rimpatriate tra ex compagni di classe non fanno quasi più notizia in tempi nei quali i social hanno reso ritrovarsi tutto più facile. Quella dei diplomati nel 1970 all’Istituto Agrario di Todi però sì, eccome. Innanzitutto perchè è la 17sima della serie, ma anche questo è un dettaglio rispetto alla particolarità di questa classe.
Hanno iniziato a ritrovarsì, semmai si fossero mai lasciati, cinque anni dopo il diploma e quindi ogni quinquennio. Un cadenza che è stata poi portata a due anni ed, infine, più di recente ad un anno.
Nel 2020, in occasione del mezzo secolo, avevano organizzato addirittura la replica della gita della maturità e solo la pandemia ha impedito la sua attuazione.
Sabato 14 giugno si sono ritrovati di nuovo, prima alla Chiesa del Crocifisso, dove Don Marcello Cruciani ha celebrato una Messa in ricordo dei cinque compagni deceduti; poi al ristorante Villaluisa per una conviviale preceduta da una riunione nella quale hanno reso omaggio al loro professore, Giancarlo Pasqualini, 90 anni splendidamente portati, e alla moglie Bruna, con la quale proprio in questi giorni festeggia le nozze di diamante.
Tanto attaccamento è documentato in un archivio che il comitato del gruppo conserva in modo rigoroso: fotografie, corrispondenza, presenze, testimonianze scritte, opuscoli prodotti nel tempo, sviluppi familiari.
E già perchè gli inviti sono aperti alle mogli, ai figli e, dal prossimo anno, anche ai nipoti, in una sorta di grande famiglia che ha scelto per l’incontro 2025 il motto “L’amicizia migliora la felicità”.
Se l’organizzazione, pur spontanea, è regolata da crismi inappellabili, il clima è rimasto quello dei compagni di classe e dell’età nella quale stavano insieme ogni giorno.
Ogni volta è un salto indietro nel tempo, il ritorno a quei giorni, senza edulcorare nulla, perchè anche nello studio, nell’impegno, nelle difficoltà di quegli anni hanno sempre riconosciuto dei valori fondanti delle loro rispettive affermazioni professionali, del loro essere cittadini e della loro inossidabile unione.
Fu una delle prime classi a registrare all’Agraria la presenza femminile in classe e, forse, il merito di tanta unione va anche a queste eroine.
Non furono in assoluto le prime: l’anno precedente al loro fu ammesa Giovanni Falini, invitata anche lei sabato per rendergli il dovuto omaggio.
Un’organizzazione, si diceva, che non lascia nulla al caso nè dimentica, come sottolinea una frase dell’ultimo opuscolo realizzato per l’occasione nel quale si legge, con riferimento ai posti lasciati vuoti nei banchi che furono: “Cari Amici, siete andati via, ma non via abbiamo mai perduti“.