Il Comitato delle Frazioni e del Territorio fu approvato con un percorso condiviso. No alle polemiche sterili, sarà una risorsa preziosa per l’ascolto delle comunità locali.
Leggiamo con stupore (ma ormai sempre meno) l’ennesimo attacco del consigliere Catterini, che invece di dare un contributo concreto non perde occasione per ‘dire male’. Un’abitudine, la sua, che pare essere diventata l’unica linea politica riconoscibile.
Strano concetto di partecipazione, quello del consigliere: a suo dire, il Comitato delle Frazioni sarebbe legittimo solo se diventasse l’ennesimo ring ideologico, dove dare sfogo alle solite battaglie destra-sinistra e fare un po’ di sano ‘casino’ politico. Peccato che lo spirito con cui è nato sia esattamente l’opposto: ascolto, partecipazione, collaborazione.
In sede di approvazione del Comitato nella seduta del Consiglio Comunale del 26 febbraio 2020 avevamo dato ampio ascolto alle riflessioni dell’allora opposizione e accolto emendamenti che ritenemmo migliorativi presentati dal consigliere Pizzichini di Todi Civica e da Catia Massetti del PD. Ciò comportò l’importante risultato di un’approvazione quasi all’unanimità. Quella seduta dimostra come l’istituzione del Comitato sia stata un processo condiviso e non un ‘colpo di mano’ della maggioranza di centrodestra di allora.
Mi tocca dirlo rimpiango i consiglieri comunali della passata legislatura, che da posizioni diverse seppero offrire idee e contributi veri, aiutando a costruire questo importante organismo. Altri tempi, altra politica. Oggi, purtroppo, ci si limita a delegittimare tutto quello che non serve ad attaccare l’Amministrazione, anche quando si tratta di un’opportunità per dare voce alle comunità locali.
Il Comitato delle Frazioni non è una succursale del Consiglio comunale, né un premio fedeltà per chi si autocandida. È uno strumento operativo, un’occasione di partecipazione concreta e – lo diciamo chiaramente – non sarà mai ridotto a un teatrino elettorale per chi vuole solo fare opposizione rumorosa.
Siamo abituati a una certa opposizione distruttiva, che sa solo dire di no, che grida al complotto ogni volta che non riesce a controllare un processo. Ma la buona politica, quella che costruisce, non ha paura della partecipazione. E nemmeno dei comitati.
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