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Festa a sopresa al Parco Ponte con colleghe, amici, genitori, ex alunni e tutta l'Amministrazione comunale: è stata una delle pioniere di un servizio che ancor oggi è vanto per l’intera comunità
CARLA CHIARINI, al centro, con sindaco e giunta

“Per me questo lavoro è stata una vocazione e una ragione di vita. Tutto l’affetto e l’amore che in questi anni di servizio ho trasmesso ai bambini, l’ho ricevuto indietro nei lunghi anni di servizio ma soprattutto questa sera. Un dispiacere enorme lasciare il Nido, che ho contributo a costruire con dedizione, passione e impegno, anno dopo anno. E dopo 42 anni è ancora come fosse il primo giorno. Tutti i bambini, molti ormai adulti tornati al Nido come genitori, rimarranno nel mio cuore per sempre”.

Carla Chiarini, maestra all’Asilo nido Gianni Rodari, saluta così i tanti che le hanno fatto festa per la meritata pensione. Una festa, celebrata al Parco Ponte, che non si aspettava. Ad organizzarla i suoi familiari con in testa la figlia Flavia. “È stata una festa a sorpresa meravigliosa – sottolinea Flavia – della quale è rimasta piacevolmente sorpresa ed entusiasta, non se l’aspettava per nulla”.

Il Nido Rodari è stato il primo a livello regionale, dopo Il Tiglio della Provincia di Perugia. Carla è stata una delle pioniere di un servizio che ancor oggi è vanto per l’intera comunità.  L’hanno festeggiata familiari, amici, colleghi, genitori e bambini che attualmente frequentano l’asilo ma anche molti di quelli che non frequentano più. Presenti anche il sindaco Michele Moretti, il vice sindaco Sergio Pezzanera, gli assessori Michele Capoccia, Simona Montagnoli e Chiara Tomassoni.

La pergamena dedicatagli dal comune è un affettuoso ringraziamento per il lavoro svolto da Carla Chiarini. In alto una frase tratta  da “Che cos’è un bambino” di Beatrice Alemagna. “Un bambino ha piccole mani, piccoli piedi e piccole orecchie, ma non per questo ha idee piccole. Le idee dei bambini a volte sono grandissime, divertono i grandi, fanno loro spalancare la bocca e dire “Ah!”. I bambini vogliono essere ascoltati con gli occhi spalancati”.

Poi il seguito: “Cara Carla, queste parole le conosci bene perché sei un’educatrice appassionata e amante del tuo lavoro, che ha saputo mettere in campo la vera “cura educativa” fatta di gesti, parole, sentimenti, sguardi che confermano l’avere a cuore il benessere dei bambini e delle bambine. Con il tuo “fare” educativo, rispettoso di tutte e di tutti, hai lasciato un segno indelebile nel nostro nido comunale e per questo te ne saremo sempre grati“.

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