Il coordinamento dei Sindaci di Centrodestra dell’Umbria torna a denunciare la condizione di grave disagio che le nostre comunità stanno vivendo, a fronte della assoluta vaghezza della politica della nostra Regione, in tema di ciclo dei rifiuti.
Siamo tornati indietro di dieci anni in tema ambientale, con all’orizzonte il traumatico impatto che avremo nelle tariffe che i nostri cittadini dovranno pagare.
Ed in vero, la prospettiva di conferire in discarica, nei prossimi anni, fino al 30% dei rifiuti indifferenziati, comporterà due ordini di conseguenze.
Innanzitutto, il rapido riempimento delle discariche attualmente in uso, con la saturazione entro pochi anni dei siti attuali.
Città di Castello ed Orvieto continueranno a ricevere i rifiuti di tutta l’Umbria, mentre dovrà essere ripensata anche la chiusura di Borgogiglione a Magione.
A questi territori, ai loro cittadini ed ai loro Sindaci va la nostra più grande solidarietà, con l’impegno ad adottare ogni sforzo per evitare che pochi cittadini subiscano i disagi ambientali di una Regione cieca e sorda.
In secondo luogo, il drammatico aumento dei costi del conferimento, che, invece, sarà pagato da tutti noi.
In questo quadro, AURI – l’Autorita Umbra per i Rifiuti e l’Idrico, che è sempre stata una palestra di confronto e di sintesi, è stata immolata all’esercizio divisivo degli schieramenti, non a tutela dei Sindaci e dei cittadini, ma a guardia ed a tutela delle inconcludenti scelte della Regione.
Già nello scorso dicembre, avevamo dovuto trovarci di fronte alla incapacità di programmare i flussi annuali per le discariche. Il Presidente aveva garantito che entro Maggio il quadro sarebbe stato chiarito e definitivamente.
Ad oggi, invece, si brancola ancora nel buio e la Assemeblea è stata chiamata ad approvare le tariffe di accesso agli impianti, con all’orizzonte un drammatico aumento dei costi per i nostri cittadini.
A questo scempio noi diciamo no!
I nostri territori ed i nostri cittadini sono stati chiamati, negli anni scorsi, ad un importantissimo e gravoso lavoro di differenziazione dei rifiuti prodotti.
Abbiamo pagato mezzi, strutture, mastelli, bidoni di ogni tipo e colore, con la promessa che il costo sarebbe diminuito, all’aumentare della percentuale di differenziata.
Invece, non è mai successo.
Ogni anno un aumento.
Ogni anno un salasso.
E, all’orizzonte, ci aspettano momenti davvero drammatici.
Nei prossimi anni, i nostri cittadini avranno sule spalle la più alta manovra fiscale della storia italiana recente e l’aumento indiscriminato della TARI, solo per colpa di scelte ai limiti del fanatismo.
In questo quadro allarmante, torniamo a denunciare questa politica pseudoambientalista, che ha deciso ideologicamente di rinunciare alla valorizzazione termica dei rifiuti, costringendoci ad un futuro di lacrime e sangue.








