Incontro e confronto di alto livello venerdì sera a Todi, dove nella Sala del Consiglio si è tenuto un convegno sull’agricoltura italiana e europea che ha coinvolto aziende, organizzazioni ed istituzioni prime protagoniste a livello nazionale.
Conferenza affollata, anche perché vedeva coinvolto come promotore il Gruppo Spazzoni, che ha voluto ripercorrere con partner, operatori, fornitori e clienti il proprio secolo di storia. A farlo, dopo un breve saluto di Paola Spazzoni e un tributo alla signora Ornella, presidente della Spa, è stato Vittorio Spazzoni, esponente della terza generazione della famiglia, amministratore delegato del gruppo.
Non senza emozione, sono stati ricordati i primordi, nel 1925, con l’apertura da parte del nonno Vittorio di una bottega che vendeva pollame ed uova dalla campagna verso i centri urbani, arrivando di tanto in tanto fino a Roma. Poi, attraversata la guerra, l’attività ha ripreso vigore verso la fine degli anni Cinquanta, con l’ingresso in azienda del figlio Giuseppe, il quale si trasferisce a Todi, specializzandosi in stoccaggio e commercio di cereali e segnando un primo passo importante per lo sviluppo dell’azienda. All’inizio degli anni Sessanta entra in organico la moglie Ornella Ambrogi, che ancora prima di sposarsi collaborava nel reparto amministrativo.
Nella seconda metà degli anni Settanta la società si espande ulteriormente grazie anche al rapporto personale di Giuseppe con la famiglia Ferruzzi, arrivando a trasformarsi in società per azioni nel 1980 ed acquisendo una dimensione e operatività ormai nazionale.
Negli anni Novanta Vittorio inizia ad affiancare il padre nell’attività imprenditoriale, prima dedicandosi allo sviluppo dell’attività agricola e poi,insieme alla sorella Paola, contribuendo alle attività commerciali.
“Il ricambio generazionale – ha spiegato Vittorio nel suo intervento – non è stato semplice ma grazie alla dedizione e all’impegno si è completato felicemente nel 2012″.
Negli anni successivi la società ha mantenuto una sua stabilità movimentando volumi pari a circa 300.000 tonnellate annue, commercializzando esclusivamente merce nazionale o acquistando franco destino via camion da Paesi esteri limitrofi. Nel 2016 l’azienda ha compiuto un cambio culturale e di missione che ha modificato radicalmente la sua natura, con l’intensificazione dei trasporti via treno direttamente all’est Europa. Una rivoluzione che vede nel triennio 2020-2022 il raddoppio dei volumi trattati.
Del 2021 è l’apertura della Società partecipata Spazzoni SE Europe in Croazia, l’apertura della rappresentanza fiscale in Ungheria e la stabilizzazione di solidi rapporti commerciali con l’Ucraina. Un’apertura testimoniata anche dalla presenza in sala di una quindicina di partner provenienti da dieci diverse Nazioni.
Nello stesso periodo viene acquistato un centro di stoccaggio a Rovigo sito in una posizione strategica per l’intensificazione dell’attività di importazione. Grazie agli investimenti realizzati il sito ha ora una capacità di stoccaggio di circa 25 mila tonnellate.
Nel concludere il suo intervento, Vittorio Spazzoni ha voluto sottolineare come l’Italia sia forzatamente un Paese importatore e che l’obiettivo del gruppo è quello di sviluppare ulteriormente l’import da Paesi con maggiore capacità produttiva, ad esempio Ucraina e Romania, mantenendo nel contempo una presenza stabile e significativa in altre aree che sono storicamente esportatrici, quali Ungheria, Croazia e Serbia, con la struttura logistica già pronta ad adeguarsi per il flusso turistico dal Mar Nero. “Per il futuro serve capacità e velocità di cambiamento ai tempi”, ha concluso l’A.D. del Gruppo, che ha ribadito che la testa e il cuore resterà sempre a Todi, da dove tutto è partito.
Oltre al Sindaco Ruggiano, sono intervenuti l’assessore regionale all’agricoltura Simona Meloni, l’onorevole Raffaele Nevi della Commissione agricoltura della Camera, Albano Agabiti, presidente di Coldiretti Umbria, e Massimiliano Giansanti, presidente nazionale di Confagricoltura e presidente di COPA, l’associazione che riunisce le organizzazioni di rappresentanza di 22 milioni di agricoltori.








