Proseguono presso il ponte di Montemolino i lavori appaltati dalla Regione Umbria, per la ristrutturazione dell’attraversamento sul Tevere fra i comuni di Monte Castello di Vibio e Todi, che porteranno alla realizzazione di un nuovo impalcato a doppio senso di marcia e senza limite di portata, previo consolidamento della pila centrale e delle spalle.
Nei giorni scorsi l’impresa appaltatrice dei lavori ha proceduto allo smontaggio del primo tronco metallico del ponte di circa 40 metri di lunghezza, ponendolo a terra, di cui si propongono alcune immagini (realizzate da Giovanni Ciani che si ringrazia).
Il ponte venne costruito circa cento anni fa su un progetto di fine Ottocento – che non contemplava ancora l’esistenza dei mezzi a motore – redatto dal direttore dell’ufficio tecnico del comune di Todi, ingegner Agostino Lami, dopo che ne era stato accantonato uno precedente realizzato dagli ingegneri Salvi e Valentini.
Prima di allora l’attraversamento sul Tevere, in questo punto chiamato significativamente “Stretto di Montemolino”, venne assicurato per molti secoli da una barca che faceva la spola da una sponda all’altra del fiume trasportando sia persone che animali.
Dopo l’Unità d’Italia si aprì fra le varie autorità interessate un’interminabile discussione, a volte anche polemica, per arrivare alla realizzazione di un ponte stabile e sicuro. Con il progetto di Lami venne previsto un manufatto a tre arcate per un costo totale di circa 200.000 lire.
L’opera venne appaltata nel 1915 dal Consorzio stradale Tuderte-Marscianese (ente gestore della strada), alla ditta Nathan Uboldi di Milano, la stessa ditta che alcuni anni prima aveva realizzato il ponte ferroviario a servizio della Ferrovia Centrale Umbra, ubicato poco distante.
La Provincia di Perugia concesse un contributo di 60.000 lire mentre il Ministero dei Lavori Pubblici altri 75.000. La rimanente spesa per la costruzione venne accollata dai 4 comuni che costituivano il Consorzio stradale e venne ripartita in sei quote: due sesti ciascuno a carico dei Comuni di Todi e Marsciano, un sesto ciascuno a carico dei Comuni di Monte Castello di Vibio e Fratta Todina.
Il Comune di Monte Castello di Vibio, nel 1914, per lo scopo, contrasse un mutuo con la Cassa e Depositi e Prestiti di lire 13.333,33 da restituire in 35 annualità.
Il ponte vide la luce solo nella seconda metà degli anni Venti anche a causa dell’interruzione dei lavori durante tutto il periodo della I Guerra Mondiale. Il collaudo avvenne nel 1927.
Dopo una gestazione così lunga e tormentata, il ponte ha subito poi, nel corso della II Guerra Mondiale, anche alcuni danneggiamenti conseguenti alla ritirata tedesca nella primavera del 1944.
Più di recente, nel 2012, è stato effettuato un intervento parziale di manutenzione straordinaria su progetto e direzione dei lavori dell’ingegner Carlo Alberto Beffa (un esperto del settore) e da, allora, il ponte è stato reso transitabile solo a senso unico alternato, disciplinato con semaforo e con un limite di portata di 20 tonnellate. L’intervento, consistente nell’inserimento di isolatori sismici per limitare gli effetti del terremoto e nella saldatura di alcune giunture metalliche a scopo di consolidamento, ne aveva prorogato la vita tecnica per solo 10 anni circa e quindi era venuto il momento di un intervento, per così dire, definitivo.
Ora ci si augura che i lavori proseguano speditamente secondo il cronoprogramma approvato, anche per limitare i disagi per gli utenti e gli operatori commerciali della zona, dovuti alla chiusura del ponte (dall’1 aprile scorso) che la strada alternativa del “Furioso”, su cui è stata in parte deviata la circolazione, non ha risolto completamente a causa della stretta carreggiata in alcuni punti e del fondo non perfettamente idoneo per un traffico sostenuto.