Da alcune settimane una nuova vetrina attira l’attenzione all’ingresso del centro storico di Todi. In Via Mazzini, in uno dei piccoli locali posti di fronte a piazza Jacopone, fanno bella mostra degli oggetti in ceramica artistica che si distinguono per combinare le tecniche tradizionali con design moderni e creativi. Si tratta di lavori che presentano colori vivaci e forme uniche, riflettendo una visione contemporanea della tradizione ceramica di Deruta.
Protagonista è infatti una derutese doc, Iva Boccali, cresciuta all’interno delle “Ceramiche d’arte Vecchia Deruta” di Francesca Niccacci, che di Iva è madre e prima maestra nel trasferire le tecniche tradizionali della ceramica. La storia di Francesca e Iva rappresenta un esempio di come la tradizione artistica possa essere tramandata e reinterpretata attraverso le generazioni, creando un dialogo continuo tra passato e presente.
Da questo connubio è nata Ivabò, che è la firma artistica di Iva Boccali, che ha deciso appunto di affacciarsi a Todi. Perché? “Ho scelto Todi – risponde – perché é diventata un centro internazionale dell’arte contemporanea a cui tutti guardano con interesse: la presenza di tanti artisti contemporanei è per me una fonte di nuovi stimoli e impulsi creativi”.
Due i filoni esposti. Nelle ceramiche “Bianche Sensibilità” la natura è il punto di partenza e di ispirazione, l’equilibrio instabile, la fragilità, la leggerezza e le mutazioni. Forme leggerissime e irregolari. Nelle ceramiche “Macerie” si fonde invece tradizione, creazione e ricomposizione. Le ceramiche sventrare, ricucite e rammendate accentuano la desolata esistenzialità della materia, ponendosi come memoria di un retroterra traumatico che cerca un riscatto attraverso la forma.
- Redazione
- 16 Agosto 2025
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