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Ancora una volta ci troviamo davanti ad accuse pretestuose e prive di fondamento di esponenti locali del PD.
Dobbiamo invece dare atto che esiste una dirigenza regionale del PD con la quale, anche su posizioni di principio non sempre convergenti, si può ragionare nell’interesse collettivo. La dimostrazione sono l’Assessore Regionale De Rebotti e il Presidente della Provincia di Perugia Presciutti che il 1° settembre hanno preso parte all’inaugurazione del nuovo ascensore plaudendo ad un’opera che va verso la sostenibilità e l’accessibilità.
Al PD nostrano, invece, diciamo che l’ascensore realizzato a Todi non esclude nessuno: è un’infrastruttura che, insieme agli altri interventi di mobilità e accessibilità già messi in campo dall’Amministrazione, amplia le possibilità di accesso al centro storico.
Le famiglie con passeggini possono tranquillamente utilizzarlo.
Le persone con disabilità hanno pieno diritto di accesso, come sempre garantito sia dagli impianti che dai mezzi propri, con percorsi agevolati rispetto al passato.
Chi ha difficoltà di deambulazione trova nell’ascensore un aiuto in più, non certo un ostacolo.
È falso affermare che si tratti di un’opera “inutile, invasiva e dannosa”. Al contrario, l’impianto è stato progettato con attenzione al contesto, con l’obiettivo di migliorare la fruibilità della città e alleggerire i percorsi più impegnativi, con criteri di abbattimento delle barriere architettoniche, come già fatto in tutte le scuole comunali.
I cittadini meritano chiarezza anche in ordine ai costi: Infatti l’investimento complessivo ammonta a 2.650.000 euro e non a 4.000.000,00 come affermato da chi improvvisa slogan, finanziati in larga parte con risorse regionali ed europee (2.563.742 dal fondo per lo sviluppo e la coesione e 86.257,96 con fondi comunali) quindi a beneficio della città e non a carico
diretto dei cittadini.
Da anni, la nostra amministrazione ha dimostrato con i fatti di porre grande attenzione a questi temi, a differenza di chi oggi, come il PD, si straccia le vesti ma ieri contestava persino i paletti installati in via Ciuffelli e via Mazzini proprio per garantire il passaggio alle carrozzine.
Vale la pena ricordare che negli ultimi anni tutte le scuole comunali sono state adeguate abbattendo barriere architettoniche e che sono già previsti nuovi interventi, come un bagno per disabili alla scuola di Porta Fratta e un ascensore nel plesso di Pantalla.
In conclusione, rammentiamo che non è possibile “spostare il centro storico a Ponterio”: Todi, come ogni città di impianto medievale, presenta caratteristiche orografiche particolari. Ma l’accesso al centro resta garantito anche ai disabili con mezzi propri, come avviene in tutte le città storiche d’Italia; la scelta di impiantare il maggiore parcheggio della città in Viale
Montesanto nei pressi di Porta Orvietana è stata fatta oltre 25 anni fa.
Inoltre, dai risultati delle indagini geologiche e tecniche, la posizione dell’impianto di risalita poteva essere solo dove è stato realizzato, in quanto unica area idonea e stabile.
Todi non merita slogan e falsità, ma rispetto per la verità e riconoscimento del lavoro fatto.
Questo ascensore è un tassello in più nella strategia di rendere la città sempre più accessibile, compatibilmente con la sua conformazione storica e paesaggistica.

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