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È ormai evidente a tutta la cittadinanza: il futuro delle frazioni del Comune di Todi non interessa agli attuali amministratori. Non interessa al Sindaco Ruggiano, giunto a fine mandato e ormai proiettato verso lidi romani in vista delle prossime elezioni politiche. Non interessa agli Assessori, impegnati unicamente nella corsa alla successione. Non interessa ai Consiglieri comunali di maggioranza, incapaci di qualsiasi elaborazione politica.

Mentre si spendono milioni di euro per stravolgere il Centro Storico con scelte discutibili – dai 4 milioni destinati a un ascensore che, oltre a modificare il volto della città, presenta una dubbia utilità, fino alla riduzione dei posti auto in Piazza del Mercataccio – le frazioni di Todi sono state di fatto abbandonate.

Un esempio lampante è la chiusura della scuola dell’infanzia di Pian di Porto: nessun piano è stato elaborato per restituire la struttura alla comunità come luogo di aggregazione, in una delle frazioni più popolose del Comune. Oggi l’edificio è completamente abbandonato. Stesso destino per la struttura dell’ex Baciocchi, con bandi di gestione sistematicamente deserti a causa degli oneri imposti dall’Amministrazione.

Analoga sorte toccherà alla scuola dell’infanzia di Pian di San Martino, chiusa nonostante i recenti e costosi lavori di adeguamento sismico e la presenza di un grande parco giochi. La scelta di trasferire i bambini al nuovo polo scolastico di Ponterio, privo delle stesse caratteristiche, lascia aperta una domanda: quale futuro per la struttura di Pian di San Martino? Nessuno lo sa, perché nessuno ha pensato a valorizzarla.

A ciò si aggiunge il problema del traffico: con il rifacimento del Ponte di Montemolino, Pian di San Martino è costretta a sopportare un transito veicolare insostenibile e pericoloso, con mezzi che sfrecciano a velocità elevate in una zona densamente abitata, caratterizzata da un incrocio pericoloso nei pressi del Monumento ai Caduti. Un’area frequentata quotidianamente da turisti e residenti che utilizzano il percorso verde fino a Montemolino, correndo ogni giorno rischi enormi. E cosa intende fare il Sindaco Ruggiano? Nulla.

Eppure, soluzioni semplici esistono. Le proponiamo un piano a due fasi (non ci ringrazi Sindaco, sono idee abbastanza banali).

1. Rifacimento della segnaletica orizzontale e verticale da Pian di San Martino a Cecanibbi, con l’istituzione di attraversamenti pedonali e controlli costanti della Polizia Municipale, chiamata a garantire la sicurezza stradale piuttosto che limitarsi a multe per dischi orari scaduti di pochi minuti.

2. Realizzazione di una pista ciclo-pedonale dal Ponte Bailey al Monumento ai Caduti, con adeguata illuminazione e l’allargamento dell’incrocio attraverso l’utilizzo dei campi adiacenti.

Problemi analoghi si riscontrano in quasi tutte le frazioni del Comune: al di là dello sfalcio dell’erba una volta all’anno, nulla sembra essere previsto.

Il cosiddetto “sistema città” di Ruggiano si conferma dunque un fallimento su tutti i fronti. I cittadini delle frazioni attendono risposte. Se il Sindaco ne ha, venga a darle.

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