Con 12 favorevoli della maggioranza e 8 astenuti dei consiglieri di minoranza l’Assemblea legislativa dell’Umbria ha approvato il Disegno di legge di iniziativa della Giunta regionale concernente ‘‘Misure urgenti per la transizione energetica e la tutela del paesaggio umbro’. Sì a nuovi emendamenti (astensione opposizione), dopo quelli già approvati in Commissione, proposti dall’assessore Thomas De Luca, a cui sono seguiti, con uguale esito positivo, altri dei consiglieri Cristian Betti (Pd) e Fabrizio Ricci (Avs). Approvata anche la proposta di Laura Pernazza (FI) circa la previsione in legge della clausola valutativa, respinte invece altre sue proposte emendative.
L’obiettivo della legge, come è stato ribadito anche oggi in Aula, è quello di conciliare l’accelerazione verso l’autonomia energetica con la salvaguardia del patrimonio paesaggistico e culturale, rispondendo all’obbligo di individuare le aree idonee e non idonee all’installazione di impianti a fonti di energia rinnovabile (FER), in ottemperanza al D.Lgs. 199/2021. Viene promosso un mix energetico diversificato privilegiando la realizzazione di impianti diffusi, di piccole e medie dimensioni, prossimi alla domanda, e si riconoscono le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) come pilastro del sistema, dichiarando idonea ogni area ad esse destinate, favorendo l’autoproduzione e contrastando la povertà energetica.
Vengono definite le aree idonee, che includono le superfici antropizzate e compromesse, le coperture, le aree edificate, parcheggi, aree dismesse, discariche e infrastrutture esistenti. I tempi autorizzativi per queste aree saranno ridotti e il parere paesaggistico non sarà vincolante, incentivando la rigenerazione delle aree già antropizzate. Grande attenzione è dedicata all’agrivoltaico, con requisiti stringenti nelle aree non idonee per garantire benefici alla biodiversità e all’identità culturale umbra, promuovendo pratiche sostenibili. La legge impone requisiti rigorosi per minimizzare gli impatti ambientali e una ripartizione territoriale equa degli impianti. Sono previste garanzie finanziarie per la dismissione degli impianti e un programma di compensazioni ambientali e territoriali a carico dei proponenti, con percentuali significative dei proventi da destinare ai comuni o alle CER.
Tra le proposte emendative (approvate) dell’assessore De Luca, quella in cui viene ulteriormente sottolineata la non retroattività e il periodo di applicazione della legge. La modifica chiarisce che il disegno di legge è applicabile sull’intero territorio regionale. L’applicazione delle disposizioni normative, nel rispetto del principio del “tempus regit actum”, non avrà carattere retroattivo per quanto concerne i contributi, gli oneri di natura economica o i criteri di ammissibilità delle richieste che avrebbero potuto, di fatto, escluderle in via preordinata, violando il legittimo affidamento del proponente. La legge si applica esclusivamente nell’ambito dell’iter autorizzativo, nel contesto delle prerogative assegnate alle autorità procedenti dalle normative nazionali.
Tra gli altri emendamenti anche quello in cui vengono definite le aree idonee riservate esclusivamente alla risorsa eolica attraverso specifici criteri volti a minimizzare gli impatti in un territorio in cui la stessa fonte è disponibile esclusivamente onshore. Il primo criterio stabilisce una misura massima di scala in 100 metri di altezza totale dell’impianto al mozzo. Si tratta di una taglia minima per ridurre in maniera significativa la visibilità dai punti di interesse panoramico nell’analisi dell’intervisibilità teorica. Il punto centrale del secondo criterio è invece quello della bassa visibilità panoramica dai coni visuali la cui immagine è storicizzata e identifica i luoghi dell’Umbria anche in termini di notorietà internazionale e attrattività turistica identificati con i beni vincolati. Il terzo criterio è quello della disponibilità del vento che deve essere superiore ai 6 m/s, al fine di garantire che la realizzazione dell’impianto corrisponda all’interesse pubblico prevalente di realizzazione di energia rinnovabile. Vengono inserite le aree per cui i Comuni hanno richiesto il riconoscimento dell’idoneità nella fase di consultazione.