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In mostra al Centro Italiano Arte Contemporanea di Foligno fino all'11 gennaio le opere del pittore bolognese che indaga il tema del trascendentale tra filosofia e poesia
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“Valerio Adami. Mito e spiritualità”: è questo il titolo della mostra, a cura di Italo Tomassoni e Vera Agosti, che si tiene al Centro Italiano Arte Contemporanea di Foligno fino all’11 gennaio 2026.

L’esposizione, promossa e sostenuta dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno, e realizzata grazie alla collaborazione con l’Archivio Valerio Adami e la Fondazione Marconi, e con l’organizzazione della Maggioli Cultura e Turismo, rende omaggio al pittore bolognese, classe 1935, considerato uno dei maestri più riconosciuti dell’arte contemporanea, in occasione del suo novantesimo anniversario.

Nel percorso espositivo al CIAC si alternano cinquanta opere di grande formato a disegni che costituiscono il nucleo ideativo e la matrice concettuale da cui nasce il dipinto, e che indagano il tema della trascendenza, traendo ispirazione dal mito, dalla filosofia e dalla spiritualità universale. Evidenti sono anche i rimandi alla storia dell’arte – dalla Trasfigurazione di Raffaello al San Pietro di Crivelli – e alle citazioni letterarie e poetiche. Compaiono angeli e sfingi, Caronte e le divinità del mondo classico, ma anche icone dell’ebraismo e dell’Islam come il muro del pianto, le menorah e le moschee.

La figurazione narrativa, espressa egregiamente tramite il disegno e i colori accesi, rappresenta un linguaggio capace di rivelare l’universo simbolico di Adami, dove l’ossimoro tra sacro e profano si scioglie nella ricerca di una verità formale e di un racconto dell’esistenza.

La sua pittura restituisce una visione del tempo, della storia e del reale come spazio di metamorfosi continua, costruita su una strategia disegnativa rigorosa e su un uso intenso e controllato del colore.

Attraverso le sue opere Adami racconta le contraddizioni della società, la sessualità, la violenza e la guerra, compresa una costante riflessione sul sacro. Ma non un sacro dogmatico, bensì una spiritualità laica, che affonda le radici nel mito e nella centralità del rispetto per la vita e la morte, intrecciandosi con religioni, tradizioni e culture diverse.

Nel corso dell’inaugurazione, tenutasi di recente, dopo i saluti istituzionale della Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno, dott.ssa Monica Sassi, che ha evidenziato il ruolo della Città di Foligno come protagonista nel panorama artistico contemporaneo e per la sua capacità di attrarre un pubblico variegato, attento e interessato al mondo dell’arte, e a seguire gli interventi della curatrice Vera Agosti e della rappresentante dell’Archivio Valerio Adami, il curatore Italo Tomassoni ha evidenziato come la mostra esalti le considerazioni di Valerio Adami nei confronti della vita,  rappresentata attraverso emozioni, stati d’animo e situazioni di esperienza riassunte in questa doppia definizione di mito e spiritualità. “L’artista si occupa di metafisica – afferma Tomassoni – cioè di qualcosa che va oltre l’aspetto definito dell’esperienza umana: ed è questo che Adami cerca di indagare attraverso la cosmogonia che si fonda su una sorta di spettacolo dell’immagine e che si basa su certi temi quali la filosofia, l’estremo Oriente, la critica, la storia dell’arte. Valerio Adami è il grande pittore della forma chiusa ed è per questo che reintroduce una sorta di rinascimento moderno. La sua capacità analitica e spietata nei confronti dell’oggetto, della ricerca e della sua vita, rendono le opere straordinarie sia per l’impatto visivo che per quello emotivo, perché effettivamente la spiritualità è dentro ogni sua opera”.

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