Davide Steccanella è avvocato del Foro di Milano, ha partecipato a numerosi processi, dall’omicidio di Sergio Ramelli a Mani Pulite fino all’ultima inchiesta Equalize; ha difeso fra gli altri Renato Vallanzasca, Cesare Battisti, Piercamillo Davigo. Ha pubblicato fra gli altri “Milano e la violenza politica 1962-1986”, “Gli anni della lotta armata”, “La giustizia degli uomini. Racconti di Tribunale”; è uno degli autori del volume collettaneo “Rote Armee Fraktion” sulla banda Baader Meinhof; inoltre vanta numerosi saggi dedicati al mondo della musica, del cinema e del calcio.
In “Sulla miseria degli anni di piombo al cinema e alla televisione” Steccanella passa in rassegna una quarantina di titoli con puntiglioso scrupolo critico, dopo aver precisato il paradosso del ribaltamento concettuale del termine “anni di piombo” operato dai media. Nella sua dettagliata introduzione, l’autore propone una serie di argomentazioni sulle possibili ragioni che hanno fin qui minato i presupposti narrativi di queste opere cinematografiche, prime fra tutte i pregiudizi e dogmi generati da un’interpretazione storica fortemente inquinata da dietrologismi e complottismi, che hanno avuto ricorrenti smentite in sedi giudiziarie e da centinaia di testimonianze provenienti dai protagonisti di quelle vicende.
Gianni Amelio è uno dei più grandi registi del cinema italiano e internazionale. Nel suo curriculum non mancano film ispirati a personaggi e fatti appartenenti alla nostra Storia, da “I ragazzi di via Panisperna” a “Campo di battaglia”, passando per “Porte aperte”, “Hammamet”, “Il signore delle formiche”. Nel 1983 realizza “Colpire al cuore” in cui il regista calabrese sceglie di raccontare, in chiave intimistica, un aspetto degli “anni di piombo” considerato minore, quello dei cosiddetti “cattivi maestri”.
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