Di seguito la lettera inviata a Carlo Calenda, Segretario Nazionale di Azione, in merito alle pesanti incoerenze di Azione Umbria e della propria classe dirigente, in primis del proprio Commissario regionale Lorenzo Mazzanti, ormai impossibili da ignorare.
Caro Carlo,
ti scriviamo perchè sappiamo che a breve verrai in Umbria. Una volta che sarai arrivato c’è una domanda che devi avere il coraggio di farti: come può la tua forza politica continuare a raccontare una cosa e governare insieme a chi fa l’esatto contrario ogni singolo giorno?
Perchè è esattamente quello che Azione sta facendo in Umbria. E qui non parliamo di sfumature o di visioni leggermente diverse, ma di scelte nette, della visione delle nostre città, della nostra regione e del nostro paese per i prossimi anni e decenni. Sul nucleare, sul termovalorizzatore, sulle opere come il Nodo di Perugia, sull’alta velocità, sulle tasse. La classe dirigente di Azione Umbria prende una posizione pubblica e poi, negli stessi territori, amministra con chi porta avanti politiche diametralmente opposte. In alcuni casi, come accaduto con il Nodo di Perugia, votando addirittura in maniera compatta contro le opere, assieme a quegli stessi partiti di sinistra che ti attaccano a livello nazionale dalla mattina alla sera.
È una contraddizione strutturale, non un dettaglio o legittime sfumature politiche.
Lo scorso settembre, caro Carlo, ti abbiamo ospitato a San Benedetto del Tronto ad Azzurra Libertà, la festa nazionale di FI Giovani, e abbiamo ascoltato con piacere il tuo intervento. Un intervento dal quale emergevano punti in comune che come FI portiamo avanti da tantissimi anni nella nostra linea politica, ma che purtroppo sono esattamente quelli sui quali l’attuale classe dirigente di Azione Umbria subisce le scelte politiche di chi, al Comune di Perugia, in Regione Umbria, e in altri territori, scende a patti in cambio di poltrone e potere: assessorati, partecipate regionali, scranni di maggioranza in Consiglio comunale.
E quindi, caro Carlo, quando la distanza tra ciò che si proclama e ciò che si vota diventa così evidente, la vera domanda che ti chiediamo è: come si fa a continuare a governare insieme senza mettere in discussione la propria credibilità?






