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I promotori del comitato per i ricorsi contro le cartelle inviate dal Comune di Todi sui terreni fabbricabili del nuovo Prg tengono a far sapere che la guerra non è conclusa e che ci sono altri fronti di battaglia

“Resto dell’idea che il pronunciamento della Corte Costituzionale in merito all’applicazione dell’Ici sulle aree fabbricabili sia del tutto sbagliato”: a parlare, consapevole della velletarietà del suo giudizio, è Claudio Serafini, consigliere comunale a Todi ed uno dei primi promotori del comitato per la presentazione dei ricorsi Ici, costituito dopo l’arrivo sul finire del 2007 di centinaia di cartelle di pagamento riferite ai terreni resi edificabili dal nuovo Prg.

Contestata l’ordinanza della Consulta, Serafini tiene a ribadire che nel caso specifico tuderte sussistono altri estremi di irregolarità ai quali i cittadini hanno agganciato i loro ricorsi di fronte alla commissione Tributaria. “Mi riferisco – spiega il consigliere comunale di centrodestra – ai valori minini di riferimento, che risultano i più alti dell’Umbria e del tutto fuori mercato, all’equiparazione ai fini Ici fra edificabilità diretta e indiretta, nonchè al fatto che i valori sono stati attribuiti solo nel 2005 con decorrenza dal 2002″.

Ad ulteriore supporto della critica che lo porta da tempo a definire il Prg un “pasticcio”, Claudio Serafini porta ad esempio due lottizzazioni che sta seguendo come delegato del sindaco a Pian di san Martino e a Izzalini. “In entrambi i casi – sottolinea – c’è gente che sta versando l’Ici ma che non dispone delle opere di urbanizzazione che deve realizzare il Comune: solo a Pian di San Martino servono 350 mila euro che in bilancio non ci sono… intanto i cittadini pagano”.

Anche il consigliere comunale del centrosinistra Mauro Giorgi, l’altro promotore del comitato anti-Ici, interviene sull’argomento parlando di “commenti e considerazioni su false novità”.
“Quanto dichiarato dal responsabile del Servizio Tributi del comune di Todi – scrive in un comunicato stampa Giorgi – già si sapeva, dal momento che la Corte Costituzionale si era già pronunciata in febbraio dichiarando legittima la retroattività, seppure ciò sia in netto contrasto con lo Statuto del Contribuente”.

Il consigliere comunale ricorda poi  che “i ricorsi presentati si basano anche, e soprattutto, su altri punti che verranno esaminati prossimamente dalla Commissione Tributaria Provinciale”.
Giorgi rivendica per il Comitato anche il risultato di aver fatto approvare dal Consiglio comunale la possibilità di rimborso relativa all’Ici per coloro che hanno rinunciato all’edificabilità, oltre ad aver proposto la revisione dei valori minimi di riferimento per allinearli con quelli applicati da altri Comuni di pari importanza, anche alla luce del ristagno del mercato immobiliare.

“Fra le altre proposte inviate, inizialmente condivise dal sindaco Ruggiano ed ora disattese – conclude la nota stampa di Giorgi – c’è quella relativa ad una consistente riduzione del tributo Ici riguardante gli anni 2003-2005, considerando che ai cittadini non potevano essere applicati in quel periodo, quando era vietato costruire, gli stessi valori minimi di riferimento individuati dalla commissione di esperti e pubblicati solo nel 2005, dopo l’adozione del PRG parte operativa”.

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