Condividi su facebook
Condividi su twitter
Il taglio di 14 treni giornalieri e l'abbandono del percorso sulla "direttissima" renderanno il viaggio molto più lungo per gli orvietani ed i tuderti che si avvalgono della stazione umbra per raggiungere o tornare dalla capitale

Se la comunità di Orvieto, stanca di essere isolata dall’Umbria, pensa di stringere sempre di più i rapporti con le regioni vicine e segnatamente con la capitale, c’è chi rema contro.
Trenitalia ha sostanzialmente deciso di raddoppiare il tempo per raggiungere Roma partendo da Orvieto.
Saranno infatti soppressi 14 treni, sulla tratta Firenze-Roma, che fermano attualmente nella città della rupe.
Ma c’è di peggio, i treni che rimangono saranno istradati sulla vecchia e lenta ferrovia e non sulla direttissima.

Per il capogruppo e il vicepresidente del Partito democratico in Consiglio Regionale dell’Umbria, Gianluca Rossi e per il consigliere Luigi Masci è quindi necessario un tavolo di confronto con Trenitalia, ministero dei Trasporti e le Regioni Lazio, Toscana ed Umbria. E’ quanto chiedono, congiuntamente, con una mozione.
“La soppressione dei collegamenti veloci e lo spostamento dei treni sulla tratta lenta, con il conseguente aumento dei tempi di percorrenza – osservano i due esponenti del Pd – va ad incidere sulle condizioni di vita di migliaia di persone e sull’economia turistica che è asse strategico di molte zone dell’Umbria”.

Per Rossi e Masci “i tanti pendolari, lavoratori e studenti, che utilizzano questi collegamenti, vengono fortemente danneggiati da queste scelte di Trenitalia, che nel tempo si aggiungono alla cancellazione di agevolazioni e sconti sugli abbonamenti e alla revoca dell’abbonamento unidirezionale Intercity.
C’è anche un problema di qualità della viabilità dell’intero centro Italia – spiegano – poiché molte tratte e stazioni interessate dai tagli rivestono un ruolo decisivo sui collegamenti nei confronti di un ampio e diversificato bacino territoriale“.

condividi su:

Condividi su facebook
Condividi su twitter