La natura anonima di molte delle denunce ricevute e la carenza di personale ostacolano l’attività della procura e della direzione distrettuale antimafia per l’Umbria, limitando le iniziative di repressione delle attività criminose.
Lo ha detto il procuratore facente funzioni di Perugia, alla guida la Direzione distrettuale antimafia per la regione.
Il magistrato ascoltato dalla Commissione d’inchiesta del Consiglio regionale sulle infiltrazioni criminali in Umbria – si legge in una nota di Palazzo Cesaroni – ha evidenziato l’importanza dell’attività che la Commissione può svolgere in termini di informazione degli Enti locali, manifestando la massima disponibilità a collaborare con l’organismo di inchiesta del Consiglio regionale.
Centrone ha sottolineato l’importanza dell’istituzione della Commissione d’inchiesta da parte dell’Assemblea regionale «dato che l’Umbria non è più un’isola felice: commercio, appalti, usura, edilizia sono settori a rischio di infiltrazioni criminali».
«Ciò – ha aggiunto il procuratore – richiede una vigilanza molto forte da parte di sindaci e amministratori, perchè delle istituzioni forti possono rappresentare un ostacolo importante alle attività criminali: le infiltrazioni attecchiscono meglio dove c’è maggiore predisposizione alla corruzione da parte dei pubblici ufficiali. Alcuni processi tuttora in corso hanno come imputati degli affiliati della Camorra campana legati al clan dei Casalesi che sono residenti in Umbria. Alcune attività lecite vengono utilizzate per ripulire il denaro sporco ed occultarne la provenienza».
Lo ha detto il procuratore facente funzioni di Perugia, alla guida la Direzione distrettuale antimafia per la regione.
Il magistrato ascoltato dalla Commissione d’inchiesta del Consiglio regionale sulle infiltrazioni criminali in Umbria – si legge in una nota di Palazzo Cesaroni – ha evidenziato l’importanza dell’attività che la Commissione può svolgere in termini di informazione degli Enti locali, manifestando la massima disponibilità a collaborare con l’organismo di inchiesta del Consiglio regionale.
Centrone ha sottolineato l’importanza dell’istituzione della Commissione d’inchiesta da parte dell’Assemblea regionale «dato che l’Umbria non è più un’isola felice: commercio, appalti, usura, edilizia sono settori a rischio di infiltrazioni criminali».
«Ciò – ha aggiunto il procuratore – richiede una vigilanza molto forte da parte di sindaci e amministratori, perchè delle istituzioni forti possono rappresentare un ostacolo importante alle attività criminali: le infiltrazioni attecchiscono meglio dove c’è maggiore predisposizione alla corruzione da parte dei pubblici ufficiali. Alcuni processi tuttora in corso hanno come imputati degli affiliati della Camorra campana legati al clan dei Casalesi che sono residenti in Umbria. Alcune attività lecite vengono utilizzate per ripulire il denaro sporco ed occultarne la provenienza».