Forse le polemiche sul G8 e le accuse della stampa internazionale saranno, dal Governo Italiano, considerati zuccherini di fronte a quanto dovrà affrontare passati gli impegni del L’Aquila.
Pur tenendo la questione in sordina, per non intaccare ulteriormente il prestigio nazionale in occasione del summit dei grandi della Terra, le regioni italiane, emettendo un durissimo comunicato, hanno deciso nei giorni scorsi all’unanimità di interrompere qualsiasi rapporto con l’esecutivo e vogliono un chiarimento personale con il presidente del Consiglio su molte questioni: “Il governo tradisce puntualmente il principio di leale collaborazione e le Regioni sono quindi costrette a sospendere ogni Tavolo di concertazione politica e tecnica“.
Una crisi che può definirsi quasi costituzionale, perché il sistema normativo italiano è tale che la “leale collaborazione” tra Stato centrale e Regioni è una condizione indispensabile per poter legiferare in molte materie senza incorrere nelle sanzioni della Corte Costituzionale.
Vasco Errani, per conto di tutte le regioni, senza distinzione di schieramento, con parole molto dure ha commentato: “Da due mesi siamo in attesa di un vertice chiarificatore con l’esecutivo, ma nel frattempo si moltiplicano le iniziative unilaterali all’insegna del centralismo e il quadro si fa sempre più confuso e preoccupante“.
Non s’è sentita invece la voce della lega Nord che del federalismo ha fatto la sua bandiera, ma forse l’on Bossi aspetta solo l’occasione giusta.
- Redazione
- 10 Luglio 2009
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