Nei giorni dell’emergenza, scolastica oltre che sanitaria, la didattica a distanza ha mostrato gradi di applicazione molto diversi, per quantità e qualità, legati sia alla capacità di reazione dei singoli docenti che dei diversi istituti di istruzione. Un elemento di difficoltà comune ha riguardato però l’adeguato coinvolgimento degli studenti con bisogni educativi speciali, a maggior rischio di marginalità e di esclusione nonostante la buona volontà dei docenti di sostegno.
Non mancano i casi dove ha prevalso, sono parole loro, la voglia di “non perdersi”. Un sentimento, un desiderio di stare insieme che ha spinto ad esempio alcuni ragazzi, che nei mesi scorsi avevano dato vita alla Bulls’ Band, un gruppo musicale costituitosi all’interno del Ciuffelli-Einaudi di Todi nell’ambito delle iniziative a sostegno degli studenti ed ex studenti con bisogni educativi speciali, ad incontrarsi di nuovo in rete, a provare, a cantare e a suonare.
Spinti anche dai loro fans, i ragazzi hanno registrato, pur distanti, tutti insieme, una versione di “Volare”, che non è solo un brano musicale, è anche una aspirazione, nonchè il nome di un’associazione di volontariato nata sempre nell’orbita delle attività della fattoria sociale dell’Istituto Agrario.
Seppur in formazione ridotta e rimaneggiata a causa delle oggettive difficoltà che non tutti sono riusciti a superare, la Bulls’ Band ha diffuso su internet e sui social il risultato del proprio lavoro, che vede suonare alla chitarra anche il professor Giuseppe Orlandi e l’educatore Paolo Scatoloni, il toro scatenato e scatenante dell’originale iniziativa di integrazione, insieme alla professoressa Piscini.
Qui il loro lavoro, che suona anche come augurio di rinascita, non solo pasquale ma anche post-coronavirus