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7.500 anni fa gli europei sapevano solo cacciare e raccogliere i frutti della natura, poi degli immigrati "extra comunitari" gli insegnarono l'agricoltura e l'allevamento
agricoltura

L’analisi del DNA sta sconvolgendo antiche credenze e dopo i molti toscani che credevano di avere sangue etrusco ( per i laziali e gli umbri bisognerà attendere nuovi studi) ad essere delusi potrebbero essere coloro che credono di essere depositari da sempre di tutta la cultura europea.
Invece il diritto di primogenitura, almeno sulle conoscenze agricole, spetterebbe a degli “extracomunitari” immigrati  in Europa centrale circa 7500 anni fa.
Una migrazione quando gli europei autoctoni sapevano ‘solo’ cacciare e raccogliere cibo dalle piante ed arbusti spontanei.
A questa conclusione è arrivato un gruppo di ricerca dell’ università di Magonza, in Germania, di cui fa parte un ricercatrice fiorentina emigrata,  attraverso l’ analisi del Dna degli scheletri di individui preistorici.
Con molta probabilità i primi agricoltori venivano dalla regione dei Carpazi,  prima ancora dal Sud-est Europeo e dal Medio Oriente, e contribuirono a determinare un nuovo stile di vita: introducendo  le tecniche per l’agricoltura insieme a bestiame da allevamento.
E’ plausibile che la storia degli insediamenti agricoli di allora abbia registrato i medesimi episodi di lotta che ci tramandano i film western: cowboy contro contadino, ma alla fine furono proprio gli agricoltori, forti della loro cultura superiore, ad imporsi.

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