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Maratona di idee, proposte, spettacolo e musica per il Teatro che resiste

Già le prime riflessioni sul programma della seconda edizione del Todi Arte Festival con la sua direzione artistica avevano suggerito a Maurizio Costanzo di concentrare i finanziamenti pubblici e privati, che già si annunciavano fortemente ridotti rispetto all’anno precedente, puntando decisamente sul teatro. Il teatro che allunga la vita di chi lo fa e di chi lo vede, il teatro che unisce le comunità, il teatro indispensabile ad ogni crescita culturale. A coronamento di questa impostazione aveva concepito una serata di parole, musica e spettacolo, in cui gli artefici della nostra scena, non solo interpreti noti, registi, autori, musicisti, scenografi, ma anche tecnici impegnati nella produzione degli spettacoli e nella gestione delle sale che li ospitano, rendessero conto dei motivi della loro passione per il Teatro e ne spiegassero l’importanza. Gli sviluppi della situazione economica generale con la conseguente diminuizione del pubblico e delle disponibilità pubbliche e private, indispensabili alla sopravvivenza di questa arte millenaria, il crescere di un movimento di addetti ai lavori e non, che si batte perché si intervenga al più presto per evitare il precipitare di una crisi drammatica e che sembra aver già peraltro ottenuto il rispristino almeno parziale dei tagli chirurgici operati sul Fondo Unico dello Spettacolo (la somma che lo Stato dedica ogni anno al finanziamento dello spettacolo
nel suo insieme), la lotta perchè la legge sul teatro, attesa da oltre 30 anni, sulla quale si è trovato un accordo di massima condiviso dalle forze politiche dei due schieramenti, venga approvata al più presto hanno confermato la validità della intuizione iniziale e la necessità di fare di questa serata un’occasione a sostegno della mobilitazione in atto.
E dunque ci saranno testimonianze e performances di grandi interpreti del teatro, interventi delle realtà giovanili emergenti, dediche degli operatori teatrali, confronto di opinioni e proposte sull’occasione di rilancio e rinnovamento della prosa, che paradossalmente la crisi offre, oltre a
momenti musicali e di comicità. La sfida è quella di un’iniziativa festosa ed allo stesso tempo ricca di contenuti, che punti a coinvolgere pubblico teatrale, semplici cittadini, politici, amministratori, mass media su un tema – quello della salvaguardia del teatro – che solo ad uno
sguardo superficiale può apparire di scarsa rilevanza. Anche prescindendo dal peso economico del settore e dalle implicazioni sull’occupazione, c’è il valore sociale e culturale del teatro, importante risorsa per un Paese dalle grandi tradizioni artistiche. (M.M.)

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