Sarà intitolata al professor Roberto Nasini, storico docente tuderte, l’area serre dell’Istituto Agrario, oggetto negli ultimi mesi di un importante intervento di ristrutturazione e riqualificazione che ha comportato un investimento complessivo di circa 150 mila euro e che ha visto la stretta collaborazione tra il “Ciuffelli” e il settore dell’edilizia scolastica della Provincia di Perugia. La costruzione delle serre risaliva a metà degli anni Sessanta e per la loro posizione strategica, sia da un punto di vista didattico che di visibilità, abbisognavano da tempo di una profonda opera di ammodernamento. La nuova area prenderà il nome di Green Lab Roberto Nasini.
Uno stimolo ulteriore è venuto nei mesi scorsi dall’emergenza Coronavirus che ha sollecitato la dirigenza dell’Istituto a trovare nuovi ulteriori ambienti per ospitare le classi in totale sicurezza. Da qui la scelta di provvedere al rifacimento di 500 metri quadrati di coperture, alla dotazione di un moderno impianto termico per il riscaldamento e il condizionamento degli ambienti e alla dotazione di alcuni servizi aggiuntivi. La grande serra posto a ridosso di Viale Montecristo risulta divisa ora in quattro grandi aule di circa 90 metri ognuna, dove continuerà la coltivazione di piante d’appartamento e di fiori ma nelle quali è previsto anche il laboratorio di micropropagazione, attualmente ospitato all’interno della Cittadella in un ambiente che tornerà ad essere una normale aula per le lezioni in presenza.
Nei mesi scorsi era già stata installata una serra innovativa per la coltivazione di erbe aromatiche ed officinali, che sarà peraltro oggetto di un servizio del TG2 che andrà in onda sabato, mentre la serra idroponica centrale, tuttora utilizzata per la produzione di ortaggi, sarà oggetto di una completa ristrutturazione per la quale si attende l’approvazione del progetto presentato a valere sul Piano di Sviluppo Rurale.
Un ulteriore passo in avanti, dunque, per la scuola agraria tuderte, di grande valenza didattica e sociale, visto che tali spazi vengono utilizzati anche per iniziative di formazione ed integrazione di persone a rischio di marginalità sociale, un aspetto che avrebbe fatto sicuramente felice il professor Nasini, responsabile delle serre per quasi secolo.











