Gli italiani – circa 3,7 milioni – sia nei negozi specializzati che nella grande distribuzione, sembrano meno attenti al portafoglio quando la scelta della spesa è orientata dall’esigenza della sicurezza alimentare e dalla voglia di equità per tutti, dei consumatori certamente, ma anche del lavoratore che sta dietro una confezione di detersivo.
Dal caffè e cioccolato dei campesinos all’artigianato senza sfruttamento di manodopera nè di minori, aumenta il consumo di prodotti equo e solidali, con un paniere sempre più ricco e di qualità crescente. Altra leva è il prezzo di vendita dell’equo solidale, oggi più accessibile, grazie alla filiera corta.
A fotografare la tendenza verso una spesa etica è l’Eurisko che ha realizzato un’analisi intervistando 6 mila persone. Di queste, il 32% afferma di conoscere i prodotti equo e solidali e il 7,6% di acquistarli almeno una volta l’anno.
Fino al 25 ottobre sono in corso sia due iniziative di promozione dell’acquisto solidale nella Gdo: Equopertutti, e ‘Io faccio la spesa giusta’, di Fairtrade Italia in collaborazione con Legambiente, a cui Alce Nero oggi ha annunciato di aderire. Il mercato dell’equosolidale, precisa l’associazione ambientalista, è in crescita, ed è passato in Italia da 39 milioni di euro (valore al consumo del 2007) ai 43,5 milioni del 2008 e in tutto il mondo da 2,3 a 2,9 miliardi di euro.
Paolo Palomba, direttore generale di Altromercato, società veronese che con 350 ‘Botteghe nel mondò e 90 milioni di euro di fatturato rappresenta il 60% dell’equo e solidale (certificati Fairtrade compresi), sottolinea come «i ritmi di crescita marciano negli ultimi mesi a +15%, e il rapporto Coop di metà settembre attesti incrementi vendite per i prodotti di primo prezzo e quelli premium, di prima qualità». Gli italiani di profilo economico più elevato e di buon livello di istruzione, secondo l’identikit fornito da Eurisko, «sembrano aver assorbito – continua Palomba – una sensibilità che viene dal Nord Europa, ma che si ‘localizzà nel contribuire con un euro per ogni bottiglia di vino acquistata al lancio, in collaborazione con ‘Liberà, di cooperative nei territori del catanese confiscati alla mafia. La campagna ‘Equo per tutti’ vuole far conoscere una possibilità di rapporto equo, non caritatevole, con una rete di 150 produttori».
- Redazione
- 20 Ottobre 2009
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