Condividi su facebook
Condividi su twitter
Assobiomedica, che rappresenta le imprese di produttori di dispositivi medici, critica le nuove norme e minaccia di interrompere i finanziamenti dal 2011
formazione-in-medicina1
Le nuove norme messe a punto dalla Commissione ministeriale sull’Ecm, che regolano tutti i congressi medici e gli eventi di formazione medico-scientifica, generano più di una perplessità ai vertici di Assobiomedica, che in Confindustria rappresenta le imprese di produttori di dispositivi medici.
Queste aziende starebbero valutando se dire stop ai finanziamenti degli eventi formativi nel 2011.
Finora il nuovo sistema aveva interessato solo gli eventi di formazione a distanza (Fad), l’e-learning, ma dal 1 maggio è cambiato tutto anche per gli appuntamenti residenziali. Nuove regole su accreditamento dei provider, pubblicità, sponsorizzazione, conflitto di interessi e tanto altro ancora.
«Il sistema così rimodulato – si legge in una nota di Assobiomedica – non garantisce la trasparenza, ma anzi aggrava l’ipocrisia.
Escludere completamente l’industria dall’essere una delle parti attive, è decisione inutilmente penalizzante
per le imprese serie e facilmente eludibile da chi cerca agevoli scorciatoie. Per questo le imprese stanno valutando l’ipotesi di non finanziare nel 2011 gli eventi formativi».
«Il ruolo giocato dalle imprese nella formazione in medicina – ha sottolineato Luigi Boggio, presidente dell’Associazione Assobiomedicali – non può essere letto solo in chiave economica.
Oggi la medicina è uno dei settori nei quali sia la tecnologia applicata, che la tecnologia dei materiali sono in continua evoluzione. Questo fa sì che il trasferimento di competenze dalle aziende agli operatori della sanità sia non solo necessario, ma richieda una maggiore frequenza rispetto al passato, tanto che in alcuni settori vi è già la necessità di affiancare ai medici dei tecnici specializzati».
«Perciò – aggiunge Boggio – l’esclusione dell’industria nel reclutamento dei partecipanti agli eventi formativi rappresenta una grossa perdita in termini di efficacia del procedimento e di capillarità della diffusione della formazione».
Secondo Assobiomedica, l’approccio tra il sistema di formazione continua in medicina e le aziende «non deve essere improntato sul sospetto e sulla diffidenza, ma deve basarsi su una collaborazione finalizzata alla definizione di regole che garantiscano la trasparenza dei rapporti tra tutti i soggetti coinvolti».
 

condividi su:

Condividi su facebook
Condividi su twitter