E’ confermato che una parte della marea nera, causata dall’esplosione della piattaforma petrolifera nel Golfo del Messico, sta per spingersi verso sud e potrebbe essere agganciata dalla ‘Loop Current’, che potrebbe trascinarla fuori dal Golfo.
La previsione è del Noaa, la statunitense National Oceanic and Atmospheric Administration, che ha unito i dati sulla dimensione della macchia alle previsioni sui venti e sulle correnti.
La " Loop Current”, parte da Cuba ed ‘esce’ dal Golfo del Messico per riunirsi alla corrente del Golfo, passando per le Florida Keys.
La previsione è del Noaa, la statunitense National Oceanic and Atmospheric Administration, che ha unito i dati sulla dimensione della macchia alle previsioni sui venti e sulle correnti.
La " Loop Current”, parte da Cuba ed ‘esce’ dal Golfo del Messico per riunirsi alla corrente del Golfo, passando per le Florida Keys.
La Corrente del Golfo, o Corrente nord-atlantica, è una potente corrente oceanica calda di vitale importanza per la mitigazione del clima nei paesi europei che si affacciano sull’Oceano Atlantico (vedi: Portogallo, Spagna, Francia e soprattutto Irlanda e Gran Bretagna) la sua influenza è sentita fino in Scandinavia.
L’acqua calda del Golfo del Messico attraversa l’Atlantico e poi, quando per ovvie ragioni si raffredda, in prossimità del circolo polare artico, si inabissa. Dopodiché il ciclo ricomincia.
Già molti climatologi temono che l’afflusso di grandi quantità di acqua dolce, liberata dal disgelo della coltre glaciale della Groenlandia e di altre regioni boreali, via via che il riscaldamento globale farà aumentare la temperatura del pianeta, blocchi il cosiddetto “nastro trasportatore” del Nord Atlantico.
Un eventuale arresto del nastro trasportatore, o anche soltanto un suo significativo rallentamento, potrebbe raffreddare la regione del Nord Europa, anche se le temperature globali continuassero ad aumentare.
Quando il nastro trasportatore è attivo le correnti oceaniche dell’Atlantico ad alta salinità, scorrendo dai tropici verso nord, riscaldano i venti dominanti mentre questi spirano verso est (cioè verso l’Europa).
Le correnti che trasportano calore, dense per la salinità, diventano ancora più dense quando, risalendo verso nord, cedono calore all’atmosfera.
Alla fine, l’acqua salata e fredda diviene abbastanza pesante da affondare in prossimità della Groenlandia. Da qui ritorna verso sud lungo il fondo oceanico, lasciando un vuoto che attira altra acqua calda dalle basse latitudini.
Quando la corrente Nord-Atlantica è attiva, condizioni temperate con inverni relativamente miti (rispetto a quelli che si registrano alle stesse latitudini in America) favoriscono una ricca produzione agricola in gran parte dell’Europa.
I monsoni stagionali portano acqua ad ampie fasce dell’Africa e dell’Estremo Oriente. L’Asia centrale è umida mentre Antartide e Sud Atlantico sono freddi.
Già molti climatologi temono che l’afflusso di grandi quantità di acqua dolce, liberata dal disgelo della coltre glaciale della Groenlandia e di altre regioni boreali, via via che il riscaldamento globale farà aumentare la temperatura del pianeta, blocchi il cosiddetto “nastro trasportatore” del Nord Atlantico.
Un eventuale arresto del nastro trasportatore, o anche soltanto un suo significativo rallentamento, potrebbe raffreddare la regione del Nord Europa, anche se le temperature globali continuassero ad aumentare.
Quando il nastro trasportatore è attivo le correnti oceaniche dell’Atlantico ad alta salinità, scorrendo dai tropici verso nord, riscaldano i venti dominanti mentre questi spirano verso est (cioè verso l’Europa).
Le correnti che trasportano calore, dense per la salinità, diventano ancora più dense quando, risalendo verso nord, cedono calore all’atmosfera.
Alla fine, l’acqua salata e fredda diviene abbastanza pesante da affondare in prossimità della Groenlandia. Da qui ritorna verso sud lungo il fondo oceanico, lasciando un vuoto che attira altra acqua calda dalle basse latitudini.
Quando la corrente Nord-Atlantica è attiva, condizioni temperate con inverni relativamente miti (rispetto a quelli che si registrano alle stesse latitudini in America) favoriscono una ricca produzione agricola in gran parte dell’Europa.
I monsoni stagionali portano acqua ad ampie fasce dell’Africa e dell’Estremo Oriente. L’Asia centrale è umida mentre Antartide e Sud Atlantico sono freddi.
Il nastro trasportatore può rallentare o fermarsi quando nel Nord Atlantico affluisce troppa acqua dolce che diluisce le correnti ad alta salinità provenienti da sud, poiché le acque superficiali (indipendentemente dalla loro temperatura) non diventano abbastanza dense da “affondare”.
I venti dominanti in questo modo portano aria fredda verso l’Europa creando condizioni di freddo che possono durare per decenni, fino a quando le acque delle basse latitudini non diventano abbastanza saline da sopraffare quelle più dolci a nord, facendo ripartire il nastro trasportatore con una gigantesca spinta.
Se il nastro trasportatore si fermasse avremmo inverni rigidissimi in Europa e nell’America del Nord ,mentre avremmo forti siccità in molte parti dell’emisfero australe, poiché non vi sarebbero più i monsoni provocati dalle correnti calde risalenti verso nord.
I venti dominanti in questo modo portano aria fredda verso l’Europa creando condizioni di freddo che possono durare per decenni, fino a quando le acque delle basse latitudini non diventano abbastanza saline da sopraffare quelle più dolci a nord, facendo ripartire il nastro trasportatore con una gigantesca spinta.
Se il nastro trasportatore si fermasse avremmo inverni rigidissimi in Europa e nell’America del Nord ,mentre avremmo forti siccità in molte parti dell’emisfero australe, poiché non vi sarebbero più i monsoni provocati dalle correnti calde risalenti verso nord.
Ma il rallentamento della corrente potrebbe essere conseguenza della risalita verso nord della marea nera uscita nel Golfo del Messico dal pozzo della British Petroleum.
L’acqua mista a petrolio, gia da sola, è più leggera e quindi sarebbe più problematico quell’innabissamento della stessa in prossimità del Polo Nord, che è il "motore" che "tira" l’acqua dalle latitudini equatoriali.
Inoltre la marea nera potrebbe arrivare a sporcare le superfici dei ghiacciai artici.
E’ noto che il nero genera un maggior assorbimento dei raggi solari, quindi, il processo di scioglimento dei ghiacciai polari potrebbe aumentare enormemente e la maggiore immissione di acqua dolce, più leggera di quella salata, rallenterebbe ancora di più la Corrente del Golfo.
L’acqua mista a petrolio, gia da sola, è più leggera e quindi sarebbe più problematico quell’innabissamento della stessa in prossimità del Polo Nord, che è il "motore" che "tira" l’acqua dalle latitudini equatoriali.
Inoltre la marea nera potrebbe arrivare a sporcare le superfici dei ghiacciai artici.
E’ noto che il nero genera un maggior assorbimento dei raggi solari, quindi, il processo di scioglimento dei ghiacciai polari potrebbe aumentare enormemente e la maggiore immissione di acqua dolce, più leggera di quella salata, rallenterebbe ancora di più la Corrente del Golfo.