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Dopo aver raggiunto il 40mo anno di anzianità contributiva, di fatto si deve lavorare un altro anno senza che i contributi possano essere utilizzati per la determinazione del trattamento pensionistico
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Se fosse e poi sarà come l’ha raccontata il segretario nazionale di Prc probabilmente molti lavoratori italiani trascorreranno l’ultimo loro anno di lavoro "sotto malattia".
Malattia vera, in barba a Brunetta, derivante dalla arrabbiatura per vedersi scippare un anno di contributi, trattenuti ma non utili a pensione.
Sempre che una cosa del genere superi il vaglio della Corte Costitzuionale.
La smentita governativa sull’innalzamento dell’ età pensionabile oltre i 40 anni, sarebbe stata fatta ad arte, come forse anche l’annuncio, per coprire il fatto che, invece il testo governativo prevede che i lavoratori debbano obbligatoriamente lavorare un anno in più dei 40 ma che i contributi versati oltre il quarantesimo anno non servano ai fini della definizione della pensione.

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