Si sta sfiorando l’incidente diplomatico per il luogo di nascita del batterio super- resistente agli antibiotici.
È arrivata fino al parlamento la polemica in India dopo la pubblicazione da parte della rivista Lancet Infectious Diseases di uno studio che afferma che proprio il paese asiatico è la ‘culla’ di un nuovo superbatterio resistente agli antibiotici.
Secondo diversi deputati e lo stesso ministro della Salute la ricerca sarebbe frutto di ‘una cospirazionè delle multinazionali farmaceutiche.
Nello studio veniva descritta una variante genetica di alcuni batteri chiamata Ndm-1 in grado di conferire la resistenza a molti dei farmaci conosciuti, ma già il nome, che sta proprio per ‘New Delhi Metallo-1’ ha fatto infuriare gli indiani: «È scorretto legare questo virus all’India – ha affermato il ministro della Salute indiano in un comunicato – questa variante può essere contratta in qualunque paese del mondo».
Intanto, però è stato confermato dalle autorità sanitarie belghe il decesso avvenuto a giugno di un cittadino di Bruxelles, che aveva contratto in Pakistan il batterio Ndm1.
Rimpatriato in Belgio, l’uomo, già diabetico, era già in uno stato critico e, nonostante la somministrazione di colistina, l’unico antibiotico che può avere qualche effetto sull’Ndm1, è deceduto.
Sarebbe già il secondo caso di decesso di questo tipo in Belgio dall’inizio dell’anno.
Una cellula del ministero della salute belga ha quindi allertato gli ospedali del paese affinchè aumentino la vigilanza e il depistaggio attivo del ‘superbatterio’ al momento del ricovero di pazienti a rischio, ma al momento non hanno deciso di adottare misure sanitarie straordinarie.