In tema di trasporti il contrasto tra l’area del perugino e quella pre-appenninica è di vecchia data. Già dagli anni cinquanta la polemica sull’aeroporto per l’Umbria aveva infiammato gli animi. Alla fine l’aveva spuntata Sant’Egidio sul Sant’Eraclio, dal nome della frazione folignate che si distende a fianco della pista sede dello scalo aereo.
Stavolta, Benedetti e Mismetti sembrano intenzionati a non cedere al “grifo-centrismo”.
«Più volte – dicono in una nota congiunta – abbiamo fatto presente, sia nelle opportune sedi istituzionali sia alla cittadinanza tramite comunicati stampa, come questa ipotesi sia decisamente sconveniente.
Perchè penalizza, tagliandolo fuori dalle arterie viarie che contano, sia il territorio spoletino che quello folignate e la cosiddetta Umbria di mezzo, ed anche perchè in una situazione congiunturale caratterizzata da una difficoltà e precarietà economica che tocca in particolare il comparto dei trasporti, sarebbe assurdo e controproducente pensare di metter mano ad un ennesimo mega-progetto proprio quanto il raddoppio della Orte-Falconara è finalmente entrato in fase avanzata con il rischio quindi di bloccarne i lavori che ora stanno finalmente procedendo».
In verità dall’area politica folignate, per il collegamento veloce di Sant’Egidio con Roma, è stato più volte sostenuta l’opportunità di lavorare sul raddoppio della tratta ferroviaria Foligno-Perugia, che avrebbe anche il vantaggio di consentire un’alternativa al traffico automobilistico che intasa sia il nodo di Perugia sulla E45 che la strada Centrale Umbra.
Ma i “perugini” insistono. Paolo Brutti, consigliere regionale dell’Italia dei Valori ritiene che “I maltrattati pendolari umbri e tutti i cittadini debbono sapere che se c’è una remota possibilità di rilanciare il trasporto ferroviario nella nostra regione questo passa solo attraverso il nuovo tracciato della Orte-Falconara (che sostanzialmente ricalcherebbe quello della SS.318 – n.d.r.), per intenderci quello che passa a Sant’Egidio”.
trattano la materia in termini di semplice propaganda, mentre le stazioni umbre sono degne di scenari western, lasciate deserte, senza neanche un addetto presente, con biglietterie completamente sventrate”.
Nel merito delle considerazioni espresse dalla ex presidente della Giunta Rita Lorenzetti a margine della festa del Pd, sul collegamento fra Fontivegge e Sant’Egidio Brutti afferma: “E’ davvero stupefacente leggere che la neopresidente Italferr si sia aggiudicata di recente il progetto per il ripristino della Orte-Civitavecchia, un tracciato che il suo caposquadra
Mauro Moretti aveva disprezzato fino a ieri l’altro ( ma che la Ue e la Regione Lazio ritengono fondamentale – n.d.r.)
Con identica coerenza lei insiste nel suo innamoramento per le bretelle: dopo quella con Terontola, ovviamente mai realizzata, ora è la volta della seducente bretellina per Sant’Egidio. Qualcuno, per favore, le dica che il trasporto ferroviario umbro, anche grazie a lei, è finito in mutande da un pezzo”.
Ma Brutti, nella sua foga, dimentica forse che “senza mutande” e da rivestire al momento è il collegamento ferroviario lungo tutta la valle del Tevere, che a Nord non riesce a sfondare con la Fcu oltre Sansepolcro ( per arrivare ad Arezzo), ad ovest ha solo un binario per Terontola come un solo binario ha la percorrenza Sansepolcro – Città di Castello- Terni.
E così tutti vanno in auto.