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Il santo è patrono anche di Giano dell'Umbria e di Spello
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Il prossimo 31 ottobre la chiesa parrocchiale di Massa Martana festeggerà san Felice, vescovo e martire, patrono della città.
Per l’occasione vi saranno due solenni celebrazioni eucaristiche, alle ore 10 e alle ore 18.
San Felice, Vescovo e Martire, patrono di Massa Martana ma anche di Giano del’Umbria e di Spello, stando alla tradizione fu vescovo, tra la fine del III  e l’inizio del IV sec. della città Martana, allora Vicus Martis Tudertinorum.
Felice visse e predicò nella sua città ai tempi degli imperatori Diocleziano e Massimiano. Costoro, per reprimere la diffusione del Cristianesimo, inviarono in Martana il prefetto Tarquinio, il quale, trovato Felice lo interrogò e lo invitò all’apostasia. Non riuscendo a convincerlo lo fece decapitare in foro Civitatis Martanae dal carnefice Sevibo.
La morte viene fatta risalire tra il 304 e il 306 d.C.
 
Felice, annoverato con  superficialità tra i Vescovi mitici in quanto ritenute quasi leggendarie e la città Martana e la sua stessa diocesi, ha trovato invece, attraverso i secoli, ampio culto nel territorio di Massa Martana e di Giano, dove la sua tomba è collocata nella cripta della chiesa a lui dedicata.
Inoltre i recenti scavi archeologici che si vanno effettuando nella zona di Santa Maria in Pantano in Massa Martana, stanno però riportando alla luce una vera e propria città, il Vicus Martis, sopravvissuto fino al VII-VIII secolo mentre poco distante, le catacombe di Villa san Faustino stanno a testimoniare una presenza cristiana piuttosto diffusa già dal III secolo. Felice, comunque, secondo la nostra tradizione è stato l’evangelizzatore che dal Vicus Martis Tudertinorum, presso l’odierna Massa Martana, attraverso la via Flaminia, si spinse fino a Giano dell’Umbria e a Spello.
Decapitato per non aver abiurato la sua fede, fu sepolto in un piccolo oratorio che lui stesso aveva edificato nella terra di Giano, ad opera di alcuni suoi discepoli, tra i quali è particolarmente ricordato San Faustino. 
 

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