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La chiusura di imprese ha subito un forte rallentamento ma prosegue nel manifatturiero, nell'agricoltura e nell'edilizia
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Si è allargata, nel terzo trimestre di quest’anno, la base imprenditoriale della provincia di Perugia.
Al 30 settembre scorso lo stock complessivo di imprese operanti in provincia di Perugia è salito a 73.980 unità con una variazione tendenziale rispetto allo stesso trimestre del 2009 del più 0,9 per cento. Le nuove imprese sono 877 contro le 831 di un anno fa (più 5,5 per cento).

Forte la contrazione delle cessazioni, che sono state 630 a fronte delle 721 del terzo trimestre 2009 (meno 12,6 per cento).
Sono questi i dati salienti dell’indagine Movimprese, diffusi dalla Camera di commercio di Perugia. Secondo lo studio, aumentano le società di capitali (più 4,9 per cento rispetto a un anno fa), in leggero aumento le società di persone e sostanziale stabilità per le ditte individuali, che comunque sono sempre le più numerose, al di sopra del 50 per cento del totale.
Si evidenzia una contrazione del numero di imprese nel manifatturiero (meno 1,7 per cento) così come nell’agricoltura (meno 1,5 per cento), mentre sembra arrestarsi il calo tra le imprese delle costruzioni (meno 0,4 per cento); torna a crescere il commercio all’ingrosso e al dettaglio (più uno per cento).
Per Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di commercio di Perugia, «il dato più confortante è la conferma del raffreddamento del fenomeno delle cessazioni calate del 12,6 per cento, rinforzando la tendenza già emersa nel trimestre precedente. Se poi allarghiamo l’analisi all’ultimo quinquennio scopriamo che questo del 2010 è il secondo miglior trimestre su 6 in termini di saldo positivo tra nate e cessate». «È un segnale questo – ha detto ancora il Presidente Mencaroni – che, almeno in alcuni settori, le nostre imprese incontrano minori difficoltà a stare sul mercato e riescono a guardare al futuro con rinnovata fiducia e spirito costruttivo».

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