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L'indagine sugli effetti della crisi sulle aziende nel secondo quadrimestre dell'anno realizzata dalla Camera di commercio di Perugia
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Per oltre la metà delle imprese della provincia di Perugia il peggio sarebbe passato.
Gli imprenditori ritengono che nel 2010 si è toccata la punta più acuta della recessione economica ma tornare ai livelli pre crisi sarà dura e lunga.
È quanto emerge dall’indagine sugli effetti della crisi sulle aziende nel secondo quadrimestre dell’anno realizzata dalla Camera di commercio del capoluogo umbro.
A presentare i risultati è stato il presidente Giorgio Mencaroni che ha sottolineato come fossero sbagliate le previsioni che vedevano il 2010 come l’anno dell’uscita dalla crisi.
Per il 17% il peggio, invece, arriverà nel 2011, mentre per il 24% l’inversione di tendenza si è avuta fin dalla fine del 2009».

Secondo Mencaroni«nel complesso, tuttavia la situazione sta migliorando e in provincia di Perugia anche nel secondo quadrimestre 2010 le spinte recessive appaiono in attenuazione».
«Ma la crescita è spesso disomogenea – ha proseguito – e poco incisiva. Incoraggianti i risultati nel manifatturiero non artigiano, ancora in sofferenza le imprese artigiane, buona la reazione delle imprese del Commercio e del Turismo.
I principali fattori su cui la recessione ha prodotto effetti negativi nella provincia di Perugia sono il calo dei consumi delle famiglie, la discesa dell’occupazione e gli investimenti delle imprese».
Per il presidente della Camera di commercio di Perugia «dall’indagine emerge una realtà non chiaramente definita, con continui rimbalzi tra aspetti positivi e situazioni critiche». «E se è certo che la crisi non è ancora passata – ha sostenuto -, è altrettanto evidente che gli indici stanno migliorando: non siamo ancora tornati sulle posizioni pre-crisi, ma comincia ad essere consistente il recupero rispetto ai minimi.
Purtroppo, smentendo molti economisti e osservatori, il 2010 si chiuderà senza che si sia consolidata una ripresa forte, diffusa e omogenea per tutti i settori produttivi.  «I principali indicatori economici – ha affermato Mencaroni – registrano, nel secondo quadrimestre 2010 saldi ancora non favorevoli, ma emerge un contenimento delle negatività registrate nei primi quattro mesi dell’anno.
Spicca, un deciso incremento della quota di imprese che dichiara stazionari i propri livelli di fatturato (43%), produzione (43,5% e ordinativi (43%)».

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