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È un po’ di anni che leggiamo e ascoltiamo il dibattito sull’ascensore di Todi. Sin dall’inizio siamo rimasti stupiti come un progetto da oltre 2.5 milioni di euro può essere approvato quando abbiamo un impianto funiviario funzionante che parte dal parcheggio di Porta Orvietana, già esistente per portare cittadini e turisti al centro di Todi. Questo servizio è spesso chiuso per mancata manutenzione. Non si può fare altro che pensare che la stessa dinamica si ripeterà con il nuovo ascensore.

A parte lo spreco di fondi pubblici, c’è da considerare l’impatto ambientale dell’ascensore, progetto già molto discusso. La rappresentazione di Todi, un paese medioevale in tutti in sensi, viene trasformata da una torre moderna, specchiata, che si impone adesso sulla vista del paesaggio dalle proprietà limitrofe in campagna che guardano verso Todi, come la nostra.

Adesso, il resoconto della nuova costruzione arriva direttamente nella nostra casa, con un negativo impatto visivo nel tardo pomeriggio. Immagino che altre proprietari in zona hanno guadagnato lo stesso brutto riflesso specchiante del vetro.

Sembra che non ci sia stato nessun tipo di interesse tra i politici o tecnici che hanno approvato e messo in opera questa struttura  – Regione, Provincia, Comune – di procedere con un disegno adatto a mantenere non solo l’aspetto medioevale del nostro paese, ma anche l’impatto visivo ed ambientalistico che ora ci ritroviamo a dover condividere da casa nostra.

Non siamo contrari alle iniziative di modernizzazione in Todi, se vengono fatte con intelligenza, trasparenza e nel rispetto dell’ambiente che ci circonda, ma è triste pensare che i responsabili non abbiano potuto fare altro che spendere fondi pubblici ed ottenere questo risultato. Potevano fare certamente meglio per i cittadini.

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