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Nutro profonda preoccupazione per la nostra Todi e lo dico con enorme rammarico perché credo che, seppur nelle differenze politiche, alcuni valori dovrebbero essere trasversali. Todi, la città di Jacopone, da sempre è stata aperta, solidale, inclusiva. In questi ultimi anni vedo un disinteresse verso gli ultimi che si è palesato anche in delle pratiche amministrative che hanno rafforzato questo atteggiamento: si è andati dalla riduzione dei parcheggi per persone con disabilità in centro storico, alla dimenticanza di risorse per lo studio a casa dei bambini con disabilità già denunciato dal sottoscritto, poi dalle politiche inesistenti in campo sociale alla realizzazione di un nuovo ascensore senza la previsione di accessibilità per le persone con disabilità. Inoltre, come se non bastasse, oggi ci troviamo di fronte ad una crisi mondiale preoccupante ed ad uno sterminio di un popolo, quello palestinese.
Tutti noi vediamo, inermi, il massacro di bambini uccisi con il piattino in mano in fila per chiedere cibo, dilaniati dalle bombe, in cammino da soli per cercare riparo. Di fronte a questo scempio umano il mondo si sta alzando, facendo l’unica cosa possibile: manifestare pacificamente il proprio dissenso. Tra le prime la nostra Presidente Proietti e poi tantissimi Sindaci e Sindache che hanno esposto in prima persona la bandiera dalla Casa Comunale.
Purtroppo a Todi il silenzio è assordante, inquietante, inaccettabile. Todi non merita questo. I tuderti non meritano questo perché non è nel nostro modo di essere. Quindi, come spesso faccio, andrò dritto per dritto: è inaccettabile questo silenzio su uno sterminio di massa da parte dell’Amministrazione Comunale. Io non ci sto, per la nostra storia, per noi stessi e per i nostri figli che chiederanno conto di tutto questo: esponiamo la bandiera Palestinese nei Palazzi Comunali e come Comune chiediamo il riconoscimento dello stato di Palestina al Governo Italiano.

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