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Ancora una volta l’amministrazione comunale di Todi adotta decisioni che incidono pesantemente sulla vita quotidiana dei cittadini senza alcun confronto preventivo.

Il nuovo “piano del traffico”, che entrerà in vigore il 15 ottobre, introduce la chiusura del centro storico alle auto dalle 7:30 alle 8:30, proprio nella fascia di ingresso a scuola: L’ennesima scelta calata dall’alto, priva di ascolto e di visione complessiva.

Descritto come un vero piano del traffico, invece è una delle misure a spot, adottate con l’unico scopo di spingere i cittadini a utilizzare lo scomodo, costoso e poco funzionale nuovo ascensore.

Un’opera costosa che ha deturpato la struttura e la bellezza del centro storico, che non è accessibile alle persone con disabilità, alle famiglie con passeggini o a chi ha difficoltà di deambulazione, e che spesso non è neppure funzionante.

E viene spontaneo chiedersi chi, tra gli studenti con gli zaini carichi di libri, sarà disposto a farsi la salita dell'”ascensore nuovo” per raggiungere la scuola, rischiando di trovarselo chiuso senza preavviso alcuno.

Le nuove misure sull’accesso al centro storico sono state prese senza aver ultimato i lavori legati al progetto di mobilità. Una prassi ormai abituale, quella di inaugurare strutture non ancora pienamente operative, come accaduto con l’ascensore stesso.

Si interviene sulla circolazione prima di completare le opere, come l’ascensore dei Giardini Oberdan, il nuovo parcheggio di Porta Orvietana e la riqualificazione di Piazza del Mercato Vecchio.

Il risultato è un sistema incompleto che complica ulteriormente l’accesso al centro e la vita di chi lo abita o vi lavora.

A ciò non dimentichiamo i disagi per i commercianti, che dovranno fare i conti con maggiori ostacoli per la consegna delle merci, e le difficoltà per le famiglie, costrette a lunghe file per i permessi di accesso e a ulteriori costi e perdite di tempo per gestire la logistica quotidiana.

Sia le misure sul traffico sia quelle sul trasporto pubblico sono state imposte senza alcun confronto o partecipazione, né con le associazioni dei commercianti, né con i cittadini e le cittadine.

Ancora più paradossale è che l’amministrazione e l’assessora Baglioni parlino di “sensibilizzazione della comunità scolastica” non per avviare un dialogo, ma per convincere che le proprie decisioni siano indiscutibili.

Si continua imperturbati a perseguire una visione di Todi come “città bomboniera”, bella da cartolina ma difficile da vivere per chi la abita tutto l’anno.

Chiediamo la convocazione urgente di un Consiglio comunale aperto, dove discutere pubblicamente delle scelte su mobilità e accessibilità, e dare finalmente voce a chi ogni giorno vive il centro storico.

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