Un momento di dialogo e riflessione su uno dei temi più urgenti e complessi dell’attualità internazionale: il conflitto tra Israele e Palestina e le prospettive di un futuro di pace. È questo il cuore dell’incontro pubblico dal titolo “Israele–Palestina: quali azioni per un futuro di pace?”, in programma a Todi giovedì 23 ottobre 2025, alle ore 17.00, nella Sala del Consiglio Comunale.
Promosso dall’Associazione Franca Viola (Coordinamento Donne Todi) e dall’Associazione Il Mosaico (Perugia), con il patrocinio e la collaborazione del Comune di Todi, l’appuntamento si propone di offrire uno spazio di confronto aperto e informato su un tema che continua a interrogare la coscienza civile e la politica internazionale. L’iniziativa nasce dal bisogno di comprendere più a fondo la drammatica vicenda della guerra a Gaza, che ha causato migliaia di vittime civili e un impatto umanitario devastante, ma anche di guardare alle possibili vie di dialogo e cooperazione. Ad aprire l’incontro saranno le presidenti delle associazioni Patrizia Gernini e Daniela Marcarelli, che introdurranno una riflessione condivisa insieme a ospiti di grande esperienza e autorevolezza.
Tra questi, l’ambasciatore Pasquale Ferrara, già Direttore Generale per gli Affari Politici e di Sicurezza del Ministero degli Esteri e docente alla LUISS, che offrirà una lettura geopolitica della crisi e dei tentativi di negoziato in corso; Padre Ibrahim Faltas, della Custodia di Terra Santa e Direttore delle Scuole della Custodia, testimone diretto della realtà quotidiana dei territori palestinesi e impegnato da anni nella costruzione di una cultura della pace tra i giovani; e Catiuscia Marini, oggi dirigente dell’Ufficio Europa di Legacoop, da sempre attiva nei progetti di cooperazione e nelle iniziative per la pace in Medio Oriente. A portare una voce personale e toccante sarà Nihad Salameh, palestinese nato in Cisgiordania e oggi residente in Italia, che racconterà la propria esperienza di vita segnata dal conflitto e dalla speranza di convivenza.
L’incontro intende riaffermare il valore del dialogo come strumento di conoscenza e di costruzione della pace. Anche da una città come Todi, cuore dell’Umbria, può partire un segnale di attenzione e impegno civile su questioni che riguardano il destino dell’intera umanità.








