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Dopo aver esaminato attentamente le nuove disposizioni sul governo del traffico verso il centro storico, sulla revisione della ZTL e gli intendimenti sulle scuole portati avanti dall’Amministrazione Comunale, sorge spontaneo un paragone tra i Cpr fatti costruire dal Governo Meloni in Albania e i nuovi ascensori di Via Termoli.

A Todi, infatti, la Giunta Ruggiano sembra ispirarsi allo stesso slogan stentoreo e tonitruante (“Funzioneranno!”) gridato dalla Presidente del Consiglio in merito agli inutili e costosissimi centri di permanenza per il rimpatrio dei migranti fatti costruire in Albania (in un anno sono passate lì solo 220 persone, con una ripartizione dei costi pari ad un milione a testa per migrante ospitato).

Insomma, i nuovi ascensori debbono funzionare per forza, in barba ad ogni principio di razionalità economica e logistica, costringendo sia i residenti e la popolazione scolastica che i turisti ad usufruirne per mancanza di alternative. Peccato, però, che la realtà non si governa con i proclami né si può piegarla così facilmente ai propri desiderata.

Oggi a Todi il Comune si trova a dover gestire un sistema di mobilità piuttosto complesso e costoso, così articolato:

• “vecchio” ascensore inclinato, comodo e funzionale, ma vicino all’obsolescenza e spesso fuori uso (con conseguente esborso di denari pubblici per le navette sostitutive);

• nuovi ascensori di via Termoli, concepiti in modo tale da essere incompatibili col principio di funzionalità;

• navette del trasporto pubblico urbano, fruibili gratuitamente grazie all’integrale accollo dei costi da parte delle casse comunali.

Questa sovrapposizione di sistemi comporta costi importanti, in termini di manutenzione, gestione e personale. Chi pagherà tutto questo nel medio-lungo periodo? Come saranno sopportabili i costi di manutenzione di due diversi impianti? Che fine farà il “vecchio” ascensore inclinato, ormai prossimo alla sua “morte” naturale? Tutte domande che rimangono in sospeso ed inevase.

Per non fare saltare momentaneamente il banco, tutte le nuove scelte di politica del traffico — con le limitazioni di accesso al centro storico — sembrano pensate appositamente per costringere residenti e studenti a usare proprio i nuovi ascensori di via Termoli.

Vi è, però, una criticità enorme: quanto può essere sopportabile un sistema di mobilità incentrato sugli ascensori di Via Termoli e tarato esclusivamente sulle esigenze del turista? Si continua con pervicacia e perseveranza sulla strada della città a misura di turista, continuando ad avvitare Todi al declino socio-economico in cui è immersa. Non è più accettabile, però, che la mobilità di Todi sia un sistema costoso e fragile, pensato solo per fare bella figura con i visitatori, ma poco utile ai cittadini e ai residenti.

I fatti smentiscono le opinioni della Giunta Ruggiano? Invece di cambiare le opinioni, si provano a cambiare direttamente i fatti!

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