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Nei prossimi giorni depositerò un’interrogazione per chiedere chiarimenti urgenti sulla situazione dell’Ufficio Urbanistica del Comune di Todi. Da mesi, infatti, ricevo segnalazioni di forti criticità interne al Settore 7° – Urbanistica ed Edilizia, Aree Interne, Servizi a Rete e Ambiente, che risulta oggi di fatto paralizzato.

Il responsabile del settore è in aspettativa fino al 31 dicembre e diverse unità di personale sono assenti per malattia o ferie dopo aver sostenuto da sole per mesi un carico di lavoro considerevole, probabilmente anche al di là delle funzioni proprie. L’ufficio, di conseguenza, è praticamente sguarnito, con ripercussioni concrete per cittadini, professionisti, imprese e per il normale funzionamento dell’ente.

Siamo di fronte all’ennesimo episodio di disordine organizzativo nella macchina comunale: dopo la Polizia Locale, anche l’Urbanistica scivola nel caos. È evidente l’esistenza di un problema strutturale nella gestione delle risorse umane da parte dell’attuale amministrazione di centrodestra, che sta compromettendo servizi essenziali per il territorio.

Chiederò quindi quali misure intenda adottare la giunta Ruggiano per garantire continuità all’attività dell’ufficio e per quale ragione, pur in presenza di un’emergenza conclamata nell’Urbanistica, si sia deciso di avviare una procedura di mobilità esterna per assumere un funzionario tecnico destinato alle Opere Pubbliche, anziché intervenire nel settore con le carenze più gravi.

Inoltre, la legge 190/2012 (art. 1, comma 5, lett. b) individua i servizi tecnici e urbanistici come aree particolarmente esposte al rischio di corruzione. Negli ultimi anni è stata effettuata la rotazione dei responsabili, come previsto dalle norme anticorruzione? E, considerato che l’ente – a differenza di quanto accadeva nelle precedenti amministrazioni – non era soggetto a vincoli assunzionali stringenti, per quale motivo si procede alla mobilità soltanto ora? L’arrivo di un nuovo professionista richiederà comunque un periodo di ambientamento: perché non si è intervenuti prima, vista la delicatezza delle funzioni e la complessità delle aree interne?

Al di là della consueta retorica celebrativa, i fatti raccontano un’altra realtà: settori strategici del Comune vengono lasciati senza personale adeguato, mentre scelte tardive e non programmate aggravano ulteriormente le criticità. L’impressione, ormai difficilmente smentibile, è quella di una macchina comunale allo sbando, dove si corre ai ripari solo dopo che i problemi sono esplosi e dove manca una visione organizzativa stabile, credibile e rispettosa dei bisogni reali della città.

Todi merita risposte chiare, responsabilità amministrativa e una gestione capace di prevenire le emergenze, non di inseguirle.

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