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Svista di un sito web della regione, che esclude la presenza eccessiva della sostanza negli acquedotti di Castel Viscardo, Castel Giorgio ed Orvieto
orvietano

La vicenda dell’inquinamento dell’acqua potabile in Umbria ad opera di elevate concentrazioni di arsenico censurate, con toni ultimativi, dalla Ue ha dato modo ad una testata web umbra di operare un singolare operazione di disinformazione che è da augurarsi sia effetto di uno di quegli infortuni in cui si incorre per fretta
Nel pezzo si legge, infatti “Troppo arsenico nell’acqua potabile di 127 Comuni italiani, soprattutto del Lazio. Vi diciamo in quali non può essere bevuta, né usata per cucinare.” Poi “E anche dove sarebbe meglio non darla ai bambini sotto i 3 anni. Ma l’Umbria non figura nell’elenco delle regioni a rischio.”

Apparentemente il pezzo sembra avere come fonte l’associazione dei consumatori "Altroconsumo", ma una rapida verifica consente di escludere che il riferimento all’Umbria, regione che non figurerebbe nell’elenco, sia dell’associazione
Forse a chi ha compiuto l’errore è sfuggita l’ultima parte dell’elenco dei siti inquinati, perchè sarebbe difficile credere che: “Castel Giorgio Terni (2200 ab) 30 g/l di arsenico; Castel Viscardo Terni (3000ab) 30 g/l di arsenico e Orvieto Terni (21000ab) 30 g/l di arsenico “ non si riferiscano a comuni dell’Umbria.

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