Intraprendere tutte le iniziative di propria competenza, al fine di sollecitare la Regione a definire contemporaneamente all’approvazione della legge, e non come ipotizzato “entro 12 mesi dalla sua entrata in vigore” le competenze dei Consorzi di bonifica, ed assegnarle ad organi democraticamente eletti, preferibilmente le Province, al fine di raggiungere due importanti obiettivi: la semplificazione dei soggetti chiamati ad assolvere le attività di tutela idrogeologica del territorio e l’uniformità dei trattamenti e l’unitarietà degli interventi nei riguardi di tutti i cittadini umbri al fine di evitare che solo alcuni siano soggetti ad una tassazione ulteriore senza averne specifici benefici.
È questo il primo punto di un atto di indirizzo depositato da parte del consigliere del Pdl Stefano Marchetti da inserire tra i punti all’ordine del giorno del prossimo consiglio comunale del 25 febbraio. Il documento, che chiede l’impegno del sindaco e della giunta, contiene inoltre la richiesta di “intraprendere tutte le iniziative possibili al fine di salvaguardare il posto di lavoro del personale dei Consorzi, operante nello svolgimento delle attività e delle funzioni di bonifica e di tutela idrogeologica”.
È questo, dunque, l’ulteriore passo promosso da membri della maggioranza del Popolo della Libertà dell’amministrazione tuderte per arrivare all’abolizione di uno dei contributi aggiuntivi alla fiscalità generale più fastidioso per i cittadini che, nella Provincia di Perugia, interessa unicamente i Comuni di Todi e Massa Martana.
Considerando che le attività del Consorzio di bonifica Tevere e Nera “non sono altro che quelle inerenti alla tutela idrogeologica del territorio e che la stessa è finanziata con la fiscalità generale tanto che in molti comuni dell’Umbria per analoghe attività nulla viene richiesto ai cittadini” – si legge ancora nell’atto di indirizzo – e che “nei territori dove non operano i consorzi di bonifica, gli interventi di difesa idrogeologica sono finanziati dalla fiscalità generale”, fattore che “crea un’evidente disparità di trattamento per molti cittadini residenti nella Regione Umbria”, il documento sollecita un forte impegno da parte del consiglio comunale. Tutto questo anche in considerazione del fatto che il ddl preadottato dalla Giunta Regionale sulla “disciplina dell’esercizio associato delle funzioni comunali. Soppressione delle Comunità Montane e istituzione dell’Agenzia forestale regionale. Conseguenti modifiche normative” dovrà seguire l’iter della partecipazione, con il parere conclusivo del Consiglio delle Autonomie Locali dell’Umbria.
- Redazione
- 23 Febbraio 2011
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