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Si presentano come addetti al controllo dei contatori e poi con 2 firme ci si ritrova con un altro gestore elettrico o del gas molto più caro; i "venditori" sono in azione nella Media Valle del Tevere
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Continuano in tutto il territorio perugino le scorribande di persone che con comportamenti molto vicini alla truffa, si presentano come tecnici che devono leggere i contatori dell’energia e del gas, per poi far firmare dei documenti che altro non sono che dei veri e propri contratti per passare ad un nuovo gestore.

La presenza di questi giovani è stata segnalata nella zona di Marsciano proprio in questa settimana, il trucco è abbastanza semplice: questi giovani, tutti ben vestiti e con un tesserino al collo che dovrebbe dar loro più autorevolezza, bussano alle porte di tutti spacciandosi per tecnici che devono controllare i contatori; dopo il primo contatto cercano di entrare in casa con la scusa di dover vedere le bollette per capire se, guarda caso, l’utente abbia diritto o meno ad un fantomatico incentivo.

A questo punto, dopo una prima verifica telefonica, i “tecnici in giacca e cravatta” chiedono al malcapitato il numero di contatore e poi fanno firmare molto velocemente quella che secondo loro è una “richiesta di verifica della possibilità di applicare l’incentivo”: si tratta invece di un contratto che vi fa abbandonare il vecchio gestore elettrico o del gas in cambio di questa azienda, nota a livello nazionale, che però costa mediamente fra il 10% ed il 30% in più.

Questo tipo di pratiche scorrette da parte dei venditori è stato segnalato in tutta Italia: l’antitrust si sta occupando della vicenda, le associazioni dei consumatori stanno cercando di mettere in guardia più persone possibili ma l’attività di queste agenzie non si arresta.
Sono stati segnalati addirittura dei casi di gente che non ha firmato niente e si è vista recapitare le bollette della nuova azienda: in questo caso significa che i venditori sono riusciti a leggere il numero del contatore ed inserendo un po’ di firme falso ecco che il contratto spunta fuori; una pratica che deriva dal fatto che i venditori guadagnano la loro mesata solo con provvigioni legate al numero dei contratti fatti.

Le misure per non rischiare di rimanere in questa trappola sono semplici e poche: difficilmente qualcuno verrà a casa vostra a leggere i contatori visto che molti sono collegati direttamente alle centraline di controllo; i tecnici autorizzati hanno ben visibili i tesserini di riconoscimento ma deve esserci scritto per chi lavorano; i buoni samaritani che entrano in casa vostra per farvi risparmiare e per “regalarvi un incentivo al quale avete diritto” non esistono; l’abito non fa il monaco!

Se venite contattati da questi venditori segnalate il fatto anche alle autorità locali!

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