Non è più il povero cetriolo spagnolo quello da mettere al bando dopo i numerosi casi di contagio da «Escherichia coli», il batterio di origine intestinale presente soprattutto nei ruminanti.
I cetrioli sono stati scagionati dal ministro della Sanità della città-Stato di Amburgo, Cornelia Pruefer-Storcks, secondo la quale i ceppi dei batteri identificati su due dei tre cetrioli spagnoli importati non coincidono con quelli responsabili dell’attuale epidemia. Forse prematura la dichiarazione visto che gli esami sono in corso su un altro cetriolo di produzione spagnola e di uno di provenienza olandese.
Più che un ortaggio o l’altro sembra che l’attenzione si concentri sul luogo ove l’infezione si è manifestata più massicciamente, la Germania, perché anche le persone che si sono ammalate in altri paesi d’Europa avevano prima soggiornato in territorio tedesco