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Tante le informazioni e le curiosità svelate nel volume che raccoglie mezzo secolo di osservazioni effettuate presso l'Istituto Agrario "Ciuffelli" dal professor Roberto Nasini: la pubblicazione presentata oggi dal Tenente Colonnello Guido Guidi
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Il giorno più freddo dell’ultimo mezzo secolo? Il 15 febbraio 1956, con una temperatura minima di -13 gradi. Quello più caldo: il 2 agosto del 1947, quando il termometro arrivò a + 40,5 gradi. Ed ancora: a fronte di una media di precipitazioni negli ultimi cinquant’anni di 810,16 millimetri, l’anno più piovoso è stato il 1960 con 1282,4 millimetri caduti, mentre quello più "secco" risulta il 2006 con 530,5 millimetri.
Sono soltanto alcune delle tante curiosità contenute nel "Diario Meteorologico di Todi: sessanta anni di rilevazioni (1950-2010) all’Istituto Agrario Augusto Ciuffelli", presentato sabato 11 giugno a Todi nel corso di un convegno al quale hanno preso parte studiosi ed esperti di chiara fama, ai quali ha portato il saluto del Comune di Todi l’assessore alla cultura Margherita Bergamini.
Il volume, frutto della raccolta e rielaborazione dati curata dal professor Roberto Nasini presso l’osservatorio meteo di Viale Montecristo, posto sulle pendici del colle di Todi a 309 metri sul livello del mare, è una miniera di dati, preziosa dal punto di vista scientifico e di sicuro interesse per gli appassionati di metereologia e non solo.
Dopo una vita di insegnamento nella scuola di agricoltura tuderte, periodo durante il quale è stato responsabile della stazione meteo, Roberto Nasini – una sorta di "Edmondo Bernacca" per i tuderti – si è dedicato per anni alla sistematizzazione delle migliaia di informazioni registrate, giorno dopo giorno, meticolamente a mano. Da tale impegno e passione è nato il "Diario", ricco di statistiche di rara valenza per la conoscenza del territorio e per la memoria collettiva della comunità locale.
Della utilità applicativa della serie storica riassunta nella pubblicazione hanno parlato, intervenendo al convegno di presentazione, il Tenente Colonnello Guido Guidi dell’Aereonautica Militare, il professor Luigi Mariani dell’Università di Milano, il professor Guido Proietti dell’Università di Perugia e l’ingegner Massimiliano Santini, metereologo. Attestazioni al lavoro presentato sono venute, tra gli altri, dagli interventi della presidente della Regione dell’Umbria Catiuscia Marini  e del Preside della Facoltà di Agraria Francesco Pennacchi, mentre il dirigente scolastico del "Ciuffelli Einaudi" Marcello Rinaldi si è soffermato sugli sviluppi dell’attività della scuola in questo settore.
Contenuti tecnici e didattici a parte, il volume si presta anche a sfatare alcuni luoghi comuni e a soddisfare le tante diffuse curiosità sul "tempo". La grandinata più devastante? quella del 12 luglio 1963. Il periodo di siccità più lungo? Dal 17 febbraio al 9 aprile del 1953 (52 giorni). Il giorno più piovoso? Il 18 settembre 1936, con 180 millimetri di pioggia. La nevicata più memorabile? Quella del 1963, "l’anno del nevone", con 106 centimetri di neve e il suolo ricoperto di coltre bianca per 23 giorni.
E si potrebbe continuare con la percentuale dei giorni con cielo sereno o coperto (eliofania), oppure con la direzione del vento. O, ancora, con il capitolo "nebbia", dal quale arriva la conferma di come la diga di Corbara abbia radicalmente mutato la situazione, facendo aumentare dopo la sua attivazione nel 1964 di dieci volte i giorni nebbiosi.
Ed in questo caso verrebbe proprio da dire che "le stagioni non sono più quelle di una volta".

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