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Nei primi due giorni della prossima settimana lo show finale sul calendario venatorio che, per l'assessore regionale, ha recepito le indicazioni di tutte le associazioni venatorie meno una
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Il numero complessivo dei cacciatori umbri è sceso nel 2010 a circa 33mila, rispetto ai 42 mila del 2004, ed ha subito  una ulteriore lieve flessione, con meno 200 cacciatori rispetto al 2009, ma con una netta differenza fra la provincia di Terni che è in aumento e quella di Perugia in flessione più marcata.
Sono in diminuzione ma di “rumore” ne fanno tanto e prima di esprimere il suo parere, quasi sicuramente martedì 21 giungo, sul calendario venatorio umbro per la stagione 2011-12 la terza Commissione consiliare della Regione Umbria, ascolterà (lunedì 20 giugno) le associazioni venatorie e le due Province (Perugia e Terni) che hanno presentato formale richiesta di audizione e verranno invitate ad esprimere le loro valutazioni.

Intanto l’assessore regionale alla agricoltura Fernanda Cecchini  da illustrato i contenuti del calendario venatorio ed in particolare l’iter seguito dalla Giunta per arrivare alla decisione di un’unica apertura, al 18 settembre. Si tratta di un’apertura unica, sollecitata – ha sottolineato l’assessore – dalla stragrande maggioranza delle associazioni venatorie umbre, ad eccezione di una, che in luogo di un calendario con il quale intendevamo riproporre a grandi linee la doppia apertura dell’anno passato, hanno suggerito un’unica data, tale da poter cacciare sia la selvaggina migratoria in postazione fissa che quella stanziale con i cani, predeterminando così, il 18 settembre, come la prima data possibile.

 
Circa l’iter seguito, l’assessore ha sottolineato come l’operato di un tavolo tecnico interregionale a livello nazionale, coordinato dalla Regione Puglia, aveva raggiunto una prima sintesi e una sostanziale unità di vedute fra associazioni venatorie, ambientalisti ed animalisti, ma subito dopo il documento che si doveva stilare e che sarebbe stato utile alle stesse Regioni per dare una base comune e condivisa ai diversi calendari venatori è stato smentito da alcuni degli stessi soggetti che presero parte ai lavori.
 

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