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Per Angelo Manzotti della Cisl c'è stata troppa fretta nell'abbandonare il tabacco; la riconversione dovrebbe puntare sull'ortofrutta, mettendo a sistema le strutture specializzate esistenti a Pantalla e l'alta concentrazione di terre pubbliche
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“Il rilancio della Media Valle del Tevere deve passare dalla filiera agroalimentare”. A dichiararlo il segretario territoriale Cisl di Perugia Angelo Manzotti che auspica un confronto in tempi rapidi con le istituzioni locali, le organizzazioni sindacali e le associazioni datoriali per avviare il rilancio del territorio e della sua economia. Questo, alla luce dell’importante accordo che è stato raggiunto nei giorni scorsi tra le forze sociali del territorio, volte al rilancio di un’area che è stata particolarmente segnata dalla crisi. La Cisl di Perugia, convinta che accordi come questi sono dei modelli da trasferire anche in altre realtà della nostra regione, è consapevole che per realizzare un progetto di rilancio dell’area, basato sulla produzione agroalimentare, è necessario compiere scelte coraggiose da parte di tutti coinvolti, in primis la Regione. Per questo, la Cisl di Perugia, facendo riferimento ai Bandi di sviluppo rurale, chiede che sia abbandonata la politica dei finanziamenti a pioggia e che siano tenuti in seria considerazione progetti che vadano a salvaguardare l’ambiente e incrementare l’occupazione.
“L’urgenza di avviare quanto prima questa discussione –ha affermato Manzotti- scaturisce dal fatto che nel territorio della Media Valle del Tevere, purtroppo, si è registrata una congiuntura negativa, legata alla crisi economica, che ha coinvolto in prevalenza i settori strutturalmente trainanti a livello locale, quali l’edilizia, l’artigianato e la filiera agroalimentare, con particolare riferimento alla cultura industriale del tabacco. Tant’è vero che quest’ultimo –ha specificato il sindacalista- ha fortemente caratterizzato in passato il territorio stesso, con forti ripercussioni in termini di occupazione, in prevalenza donne e stranieri. Ad avvalorare tale situazione, nel mese di luglio, si è tenuto a Marsciano un convegno sul futuro del tabacco, che ha visto impegnati i vari livelli istituzionali”.
La Cisl di Perugia critica le scelte che sono state adottate dalla stragrande maggioranza degli imprenditori agricoli, che “hanno abbandonato la coltivazione del tabacco, forse in maniera troppo affrettata senza avere un progetto alternativo che permettesse di dare certezza e prospettiva ai lavoratori occupati da sempre in agricoltura, che oggi nella migliore delle ipotesi sono in cassa integrazione”. Per la Cisl di Perugia, quindi, si rende necessario da subito un tavolo di confronto per avviare una discussione che porti ad assumere decisioni importanti sulla riconversione del tabacco in ortofrutta. “Tutto questo è possibile anche grazie al fatto che il territorio offre terreni particolarmente fertili e soprattutto –fa sapere Manzotti- siamo in presenza di un’alta concentrazione di terre pubbliche che devono essere gestite dagli imprenditori locali. Questi ultimi, volti ad una maggiore attenzione del territorio, potrebbero evitare una possibile politica speculativa di depauperamento dell’area da parte di soggetti esterni”.
Nel lanciare questo progetto di rilancio territoriale, il sindacato propone in primo luogo l’utilizzo delle strutture esistenti, in special modo quelle con tecnologia avanzata come quelle esistenti a Pantalla. Altro elemento imprescindibile dovrà essere quello del perseguimento della sicurezza alimentare. “Per traguardare quest’ultimo obiettivo –ha concluso il segretario cislino- potremmo beneficiare di una fattiva collaborazione anche del Parco tecnologico agroalimentare, che da anni si occupa di questo settore”.

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