In provincia di Perugia s’è tornato a parlare di costi della politica ma, forse perché una riduzione di questi potrebbe passare per l’abolizione dell’Ente, l’attenzione s’è incentrata su un aspetto che seppur preponderante agli occhi di molti nasconde quello che per altri è il vero problema: le differenze abissali che esistono anche tra le retribuzioni di un “normale” lavoratore ed quelle di altri, sia nel campo politico che economico, che poi ricadono per un verso o per l’altro su tutti.
"Sono convinto che dobbiamo mettere in campo quanto prima un consiglio provinciale aperto sul ruolo e sulle modifiche da apportate alle province per rispondere agli attacchi immotivati e ingiusti rivolti anche alla nostra amministrazione che è un ente fondamentale per i cittadini e per i piccoli comuni": lo ha affermato il presidente della Giunta provinciale, Marco Vinicio Guasticchi, nel corso dell’ultimo consiglio provinciale.
Il Presidente ha chiesto inoltre anche la presenza dei deputati e senatori dell’Umbria al consiglio aperto: "E’ doveroso conoscere – ha spiegato – una volta per tutti sapere come la pensano i nostri rappresentanti alle due Camere dato che decidono loro, con un voto, il destino di un ente e dei suoi rappresentanti.
Devono dire da che parte stanno e perchè. Sarà poi compito nostro dimostrare ancora una volta quello che facciamo tutti i giorni per la viabilità, la sicurezza, l’ambiente, la sismica, gli eventi culturali, il turismo e il supporto tecnico ai comuni a partire dal Prg".
Sui rappresentanti nazionali dell’Umbria, Guasticchi ha ricordato "che fatta eccezione del senatore Asciutti, nessun altro si è sentito in dovere di spiegare alla Provincia di Perugia quello che accadeva in Parlamento dopo la proposta di abolizione delle Province da parte dell’Idv".
Il Presidente si è detto pronto a modificare i costi della politica, ma quelli veri: "Non sono più tollerabili i vitalizi dei politici, una serie di benefit economici e altri privilegi che ricevono in dono politici che sono stati eletti con il gratta e vinci, senza prendere neanche una preferenza per via del sistema elettorale attuale".
La maggioranza – Pd, Psi, Prc e Idv – si è espressa a favore della linea del presidente ed ha ribadito l’importanza di rimarcare il ruolo strategico della Provincia di Perugia. “
Sono d’accordo – ha spiegato il capogruppo del Pd, Giampiero Rasimelli – con la proposta del presidente che prevede di affrontare in maniera seria i costi della politica e la riforma degli enti locali. Ribadisco però che è sbagliato inserire la discussione sulle Province nei costi della politica dato che il problema non è il risparmio con una brutale semplificazione ma quali sono le funzioni degli enti preposti al territorio. La provincia come elemento di governo di area vasta è ineliminabile”.
Mentre l’opposizione ha chiesto al Presidente Guasticchi toni meno demagogici e più incentrati sui fatti concreti. "I costi della politica sono insopportabili – ha spiegato Giampiero Panfili del Pdl – e quindi si deve intervenire dalla testa – parlamento e regione – per poi arrivare alla coda. Invece qualcuno per salvarsi il posticino getta fango sulle istituzioni minori". Piero Sorcini, capogruppo del Pdl: "Ai cittadini non bastano le nostre prese di posizione sulla Provincia, servono fatti concreti e trasparenza".







