All’inizio del 2011 avevamo ipotizzato che l’anno avrebbe visto importanti novità in Italia nel campo dell’energia, segnalando i possibili sviluppi della “fusione fredda” e del progetto di Massimo Ippolito per il “Kitegen”.
In verità avevamo segnalato anche un progetto nel parco dei Sibillini, il Tornado Like, ma di questo purtroppo non siamo riusciti ad avere altre notizie.
Della fusione fredda abbiamo avuto conferma dopo pochi mesi e ne abbiamo più volte parlato.
Ora un resoconto, predisposto da alcuni soci Aspo e Wow (Wind Operations Worldwide SpA), della visita a Sommariva Perno (CN) dov’è in costruzione il primo esemplare di Kitegen, che come sanno i lettori, è una macchina in grado di sfruttare i venti di alta quota per produrre importanti quantitativi di elettricità, dà la speranza che la nostra previsione abbia un riscontro concreto entro la fine dell’anno.
Il lungo rapporto, infatti, si conclude con l’affermazione “Il progetto cresce molto e speriamo di poter vedere l’ala volare stabilmente entro fine anno. Vediamo all’orizzonte il punto d’arrivo, che è anche il punto di partenza di una speranza che prende forma e sostanza.
Insomma la visita per chi c’è stato si è trasformata in una salutare iniezione di ottimismo.”
Per il progetto Kitves (un piccolo Kitegen montato su una nave dove serve da generatore ausiliario) al momento si sta cercando di individuare una nave disponibile a prezzi accettabili per poter fare le prime prove. Possibili candidate: una nave di un armatore napoletano e una imbarcazione inglese.
Per il progetto principale, invece, dal 22 settembre ci sarà l’autorizzazione al volo sino a quasi 500 m.
Nella ex discarica dove è in costruzione il primo Kitegen i progressi fatti a prima vista non sono facilmente individuabili, ma la struttura elettromeccanica, interna ed esterna, risulta praticamente finita.
Ora la macchina sta testando i decolli e fa le varie prove con funi e vele vecchi, allo scopo di non deteriorare inutilmente componenti costosi. I nuovi cavi e la nuova vela verranno montati non appena il software (redatto per buona parte e che va ora collaudato con le prove reali) sarà messo completamente a punto e si potrà testare diminuendo il rischio di rovinare i componenti a causa di cadute e stress inutile dei cavi.
Dopo i test con i motori da 40 kW, saranno installati quelli da 400 (4×400) già pronti con i cavi arrotolati in officina.
Questa operazione sarà eseguita anche non appena sarà pronta per entrare in servizio la linea elettrica adeguata a trasportare la potenza installata, attualmente in fase di realizzazione.









