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Gli oncologi di un ospedale di Londra hanno sperimentato il nuovo metodo che utilizza radiazione alfa, a basso potere di penetrazione, su oltre mille volontari con esiti altamente positivi
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Attualmente la radioterapia usa radiazioni molto potenti per circoscrivere i tumori ed uccidere le cellule tumorali.

Le radiazioni usate per la terapia contro il cancro sono i raggi X, i raggi gamma e quelle emesse da alcuni tipi di particelle radioattive.
Le radiazioni possono essere somministrate da una macchina che circonda il corpo del paziente (radioterapia esterna), oppure possono essere prodotte da una sostanza radioattiva che entra nell’organismo del paziente (radioterapia interna, anche detta brachiterapia).
La radioterapia è in grado di uccidere le cellule tumorali perché danneggia il loro DNA (le molecole all’interno delle cellule che contengono le informazioni genetiche e le trasmettono da una generazione alla successiva). La radioterapia può danneggiare direttamente il DNA, oppure creare particelle radioattive (radicali liberi) all’interno delle cellule, che a loro volta danneggiano il DNA.
Ora, per la cura del cancro alla prostata, un team di ricercatori britannici ha sviluppato una nuovo trattamento apparentemente estremamente efficace utilizzando ‘radiazioni alfa’.
Le particelle alfa, sono una forma di radiazione con un basso potere di penetrazione dovuto all’elevata sezione d’urto (grandezza), pertanto il loro uso era molto limitato in medicina.
Gli oncologi del Royal Marsden Hospital di Londra hanno effettuato i test con le radiazione alfa su 922 volontari utilizzano anche un gruppo cui per controllo veniva somministrato placebo.
I test sono stati un successo ogni oltre previsione tanto che gli oncologi hanno deciso di estenderli a quanti ricevevano un placebo per verificare l’attendibilita’ del metodo
 

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