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Perplessità e timori di disparità di trattamento da parte dei Pensionati della Cisl sui criteri previsti in Umbria per l'erogazione degli assegni mensili ai malati di Sla
Il Segretario Generale Regionale della FNP  Menghini Giorgio, ha qualche cosa da ridire sui criteri previsti per l’erogazione sperimentale in Umbria di assegni ai malati di Sla.
Il Segretario “ consapevole dei disagi che sono conseguenza di una malattia grave quale è la Sclerosi Laterale Amiotrofica  –  SLA -,  ha visto con favore  la delibera  n. 909   della Giunta Regionale dell’Umbria,  per la sperimentazione temporanea di interventi di assistenza indiretta, a favore di cittadini affetti da malattie dei motoneuroni ed in particolare da SLA.
Pertanto, La FNP Cisl  non può non vedere positivamente l’Assegno di Sollievo che la delibera ha  garantito,  sia pure in modo sperimentale( dal 1 ottobre 2011 al 30 settembre 2012 ), ai malati di SLA in fase avanzata;  assegno che  rappresenta un aiuto concreto per comprovate  esigenze nelle fasi più invalidanti della patologia,  finalizzato a sostenere le funzioni del  care – giver   sia esso  un familiare o altro soggetto con tale funzione.”

Ma “ l’assegno mensile  ai malati di SLA assistiti presso il proprio domicilio
si articola in tre diversi importi  ( € 400 –  € 800 – € 1200 ) secondo il livello di gravità della malattia che l’UMV accerterà, e  senza tener conto  della condizione economica e dell’età del fruitore.
La FNP  esprime le sue perplessità per quanto riguarda  la non incidenza della  condizione reddituale come criterio per l’ erogazione dell’intervento.  

Essa  teme  infatti che a fronte delle contenute disponibilità economiche del Fondo per la Non Autosufficienza una simile scelta, in deroga a quanto previsto dal PRINA,  possa creare condizioni di disparità di trattamento  quando a determinare  la non autosufficienza fossero patologie diverse dalla SLA.

La Federazione Pensionati della CISL se da un  lato apprezza la sensibilità e l’apertura della  Regione Umbria nel garantire un aiuto assistenziale a chi affetto da questa devastante malattia, la SLA,  dall’altro invita la  stessa Regione  a dimostrare la sua sensibilità  anche nei confronti di tutti gli altri cittadini non autosufficienti  che, per patologie diverse dalla SLA ma altrettanto gravi, vivono le stesse condizioni di disagio assistenziale, socio-economico e familiare  e che da tempo attendono risposte,  incrementando in maniera prioritaria ed adeguata il Fondo per la Non autosufficienza al fine di  garantire, in modo uniforme, adeguate prestazioni a tutti i cittadini fragili e svantaggiati, residenti nella Regione. “
 

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