Il Rotary Club di Todi, in occasione della settima Giornata Mondiale contro l’ICTUS Cerebrale, ha promosso un incontro dal tema: “Ictus Cerebrale: prevenzione e cura” che si terrà Venerdì 28 ottobre 2011 alle 17,30 presso la Sala del Capitano nei Palazzi Comunali di Todi.
La Giornata Mondiale è stata istituita dalla World Stroke Organization che anche quest’anno utilizza la parola d’ordine “One in Six” per spiegare che ogni sei secondi, in una parte qualsiasi del mondo, indipendentemente dall’età e dal sesso, una persona viene colpita da Ictus. La stessa parola d’ordine era servita, lo scorso anno, per spiegare come in tutto il mondo, una persona su sei, nell’arco della sua vita, avrà a che fare con l’Ictus.
Ma tale terribile malattia, dalle possibili conseguenze catastrofiche, ha anche un grande punto debole: può essere facilmente prevenuta e curata. Questo il messaggio positivo che si vuol dare con questo incontro pubblico.
“L’obiettivo della nostra iniziativa – spiega infatti il presidente del Rotary Club Todi Giovanni Antonelli – è quello di far emergere informazioni chiare e approfondite su questa patologia. Ciò che emerge nella popolazione, infatti, è la scarsa conoscenza di cosa sia un Ictus, come si manifesti e quanto sia importante il ricovero in ospedale il prima possibile. E’ quindi molto importante realizzare campagne informative, che coinvolgano anche le fasce più giovani della popolazione e che veicolino le informazioni sull’ictus nella maniera più corretta, mettendo le persone in grado di gestire questo aspetto della propria salute senza inutili allarmismi, ma anche con la necessaria serietà. Ecco perché tale incontro sarà strutturato in modo da privilegiare al massimo il dibattito con il pubblico che è invitato a porre domande di ogni tipo, anche quelle che possono apparire banali, ai relatori. L’importante è che, al termine dell’incontro, ognuno riporti a casa un piccolo insegnamento che lo aiuti a conoscere meglio tale malattia”.
Nel mondo, ogni anno, 15 milioni di persone sono colpite da ICTUS, di queste quasi 6 milioni muoiono. L’ictus è responsabile di più morti ogni anno di quelli attribuiti all’Aids, tubercolosi e malaria messi insieme. In Italia, e in tutto il mondo occidentale, l’ictus è causa del 10-12% di tutti i decessi per anno, rappresenta inoltre la prima causa d’invalidità e la seconda causa di demenza con perdita dell’autosufficienza. Nel nostro Paese si verificano circa 200.000 casi di Ictus ogni anno e ben 930.000 persone presentano le conseguenze di un evento ictale.
Per la sua elevata incidenza, l’Ictus cerebrale rappresenta un problema assistenziale, riabilitativo e sociale di enormi dimensioni.
L’ictus non è soltanto una malattia dell’anziano (negli anziani di 85 anni ed oltre l’incidenza dell’Ictus è fra il 20 ed il 35%): infatti, dei 200.000 nuovi casi di ictus che si verificano ogni anno nel nostro Paese, circa 10.000 riguardano soggetti con età inferiore ai 54 anni.
Alcuni dei fattori di rischio ictus quali ad esempio sesso, età ed ereditarietà non sono modificabili e quindi non dipendono dal comportamento dell’individuo, altri fattori come un’errata alimentazione, l’alterazione dei grassi nel sangue, il fumo ma anche l’abuso di alcool e droga possono danneggiare le arterie in giovane età, predisponendo l’individuo a possibili attacchi di ictus.
All’incontro di Todi parleranno di Ictus Cerebrale e risponderanno alle domande del pubblico:
la dott.ssa Valeria Caso e il dott. Andrea Alberti della Stroke Unit dell’Ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia, il dott. Bruno Biscottini Primario di Medicina dell’Ospedale della Media Valle del Tevere, il dott. Filippo Duranti presidente dell’Associazione Regionale Stroke Onlus.
- Redazione
- 26 Ottobre 2011
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